di Stefano Vinti

La Corte dei Conti dell' Umbria, giovedì 20 luglio:" Si è riscontrato un aumento dei disservizi delle prestazioni sanitarie che si trasforma in un allungamento considerevole delle liste di attesa,...il diritto alla salute della collettività umbra rischia di passare dall'essere attualmente seriamente compromesso ad essere sostanzialmente negato...assoluta inadeguatezza dei controlli regionali sulle strutture sanitarie private convenzionate, che, ancora reiteratamente stigmatizzata, non appare affatto stata superata, nonostante gli evidenti risvolti erariali".
Quindi, quello che da più parti è stato denunciato è confermato lo sfascio della sanità pubblica', la 'complicità' della giunta regionale con la sanità privata è ormai una accusa della Corte dei Conti dell' Umbria. 
Ecco, a questo punto, ci vorrebbe una politica che costruisca una iniziativa di popolo, che faccia diventare senso comune la critica alla politica sanitaria della destra e che ne proponga una alternativa.
E qui iniziano i problemi.
Comunque non disperiamo, e facciamo crescere 'dal basso' un movimento di cittadine e cittadini, di operatori sanitari, di lavoratrici e lavoratori per salvare la nostra sanità pubblica e universale.
Per una sanità 'bene comune' che non diventi un affare e che la salute non diventi una merce.

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