PERUGIA - Altre 35 famiglie in difficolta' usufruiscono dell'aiuto del Fondo di solidarieta' delle Chiese umbre, ma c'e' anche chi, superato il periodo di difficolta', rinuncia o restituisce quanto ricevuto. Come nel caso - racconta Daniela Monni, direttore della Caritas diocesana di Perugia-Citta' della Pieve - dei due genitori che dopo aver finalmente trovato un lavoro e superato una lunga malattia di uno di loro, hanno chiesto di restituire quanto ricevuto, o del ragazzo che ha consegnato agli operatori una busta contenente quasi 800 euro, frutto di una colletta spontanea tra giovani di un gruppo di preghiera.
 

Ad oggi 60 nuclei familiari hanno rinunciato all'aiuto ottenuto in passato (il Fondo e' operativo dal 2009), alcuni lo hanno restituito, mentre e' ancora troppo presto per tracciare un bilancio della nuova raccolta di denaro per le famiglie in difficolta' svoltasi su indicazione dei vescovi in tutte le parrocchie delle otto diocesi della regione domenica scorsa.
 

Si tratta di gesti di solidarieta' e condivisione - e' detto in comunicato della Caritas - che permettono alla Chiesa, attraverso il suo organismo pastorale della Carita', di aiutare anche materialmente non poche persone bisognose come le nuove trentacinque famiglie perugino-pievesi che dallo scorso fine settimana, dopo che la preposta Commissione diocesana ha vagliato le loro domande con relativa documentazione, potranno usufruire per tre mesi dell'aiuto del Fondo. E come anche i tre nuclei familiari in difficolta' che da questa settimana sono ospitati all'interno del Villaggio della Carita', dove fino a pochi giorni fa erano tre le famiglie accolte (una di loro ha lasciato la struttura perche' ha risolto i suoi problemi), che diventano cinque per un totale di 15 persone.

Condividi