L’austerità ottusa ha fallito e produce enormi danni al tessuto produttivo, distruggendo lavoro e allentando la coesione sociale. Per contrastarla parte oggi a livello nazionale una campagna di raccolta di firme per quattro referendum che puntano a superare l'austerity in Italia e in Europa. L'obiettivo, in particolare, è di modificare alcuni articoli della legge 243 del 2012, “regalo” del governo Monti, e nello specifico la parte che dà attuazione al nuovo articolo 81 della Costituzione, con il quale si impone il pareggio di bilancio, cioè la "traduzione in italiano" del Fiscal compact, norma che impedisce gli investimenti e crea disastri immani nel nostro tessuto produttivo.

"Disastri che sono ormai sotto gli occhi di tutti - commenta il Segretario Generale della Cgil Umbria, Mario Bravi - basta pensare che dall’inizio della crisi il Pil è crollato del 7%, i disoccupati sono drammaticamente aumentati e la coesione sociale è ridotta ai minimi termini. Per questo la Cgil ritiene necessario promuovere un referendum abrogativo di tale norma che nega di fatto la possibilità di realizzare politiche pubbliche che invertano questa tendenza.

"Dal 3 luglio abbiamo a disposizione 90 giorni per la raccolta di firme utile a promuovere questo referendum. In questo senso - continua Bravi - proponiamo la costituzione di un comitato umbro per il referendum al quale invitiamo a partecipare tutte le forze sociali, politiche e gli intellettuali disponibili a portare avanti questa battaglia di civiltà.

"Tutti siamo consapevoli - conclude il Segretario Generale della Cgil Umbria -che le politiche dell’austerità colpiscono direttamente la nostra regione con 160 vertenze aperte, oltre 50mila disoccupati e una coesione sociale sempre più a rischio. Per questo la Cgil promuoverà tutte le iniziative necessarie per la raccolta delle firme e per la sensibilizzazione su un tema fondamentale, finalizzato ad uscire dalla lunga notte di una crisi infinita."

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