L’assemblea che si è svolta ieri nel centro sociale di Borgo I Maggio rappresenta l’ennesima dimostrazione, semmai ce ne fosse stato bisogno, di come l’amministrazione comunale procede nell’intento di “cambiare Bastia”.
Quello che è successo è grave e bene hanno fatto il Dirigente scolastico Sculco, le insegnanti e i genitori della scuola di Borgo a manifestare la propria preoccupazione e a denunciare una modalità di decisione non partecipata, non trasparente e decisamente  troppo frettolosa.
Il fatto che né il Dirigente né il Consiglio d’Istituto siano stati coinvolti nel passaggio della scuola di Borgo al nuovo Istituto Comprensivo e che abbiamo dovuto apprendere tutto questo da una delibera di giunta di pochi giorni fa è inaccettabile.
Stupisce che non se ne scandalizzi chi ha tanto e giustamente alzato la voce contro simili modalità in fatto di biogas!
Questa operazione di accorpamento sa di calcolo matematico e se da un lato risponde alla logica dei due Istituti Comprensivi, dall’altro non è stata pensata dentro un quadro generale di dimensionamento scolastico per Bastia.
È infatti chiaro a tutti che siamo lontani dalla realizzazione dei due poli scolastici previsti uno nella zona “San Marco” e l’altro in via Irlanda. Mancano ad oggi sia i piani urbanistici (abbiamo al riguardo solo patinate pubblicazioni) sia e soprattutto i fondi per realizzarli. La tassa di scopo prevista per XXV Aprile è stata cancellata come promesso in campagna elettorale (ci ricorda l’Ici di Berlusconi!) senza però prevedere altre entrate finalizzate alla costruzione della scuola. I fondi per quella ipotizzata in Via Irlanda semplicemente non esistono.
Diventa quindi necessario di fronte alla politica di austerità e di tagli che il governo continuerà ad imporre agli Enti Locali ripensare, con una valutazione veritiera e oggettiva del bilancio, l’intero sistema scolastico di Bastia, senza promettere cose irrealizzabili e senza imporre inutili forzature.

Amelia Rossi
Segreteria PRC Bastia, circolo Rosanna Cipolla

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