di Isabella Rossi


Struggente, viscerale, onirica, affilata anatomia di un amore da cui traspare tutto il talento di un giovane coreografo italiano, già affermato protagonista della scena internazionale. Torna in Umbria Mauro de Candia e porta a Terni, lo scorso 13 aprile in prima assoluta, il suo dittico “Poetiche del corpo” con la partecipazione dei solisti dello Staatsballett di Berlino.
Non solo forza e fragilità nella incalzante dialettica dei corpi, in una danza che mescola sapientemente sequenze di ritmo statico a dinamiche fluidità. Ma un sentimento declinato negli acrobatici stati d’animo del paradigma coppia, esaltati dalla mimica facciale, cifra stilistica dell’artista pugliese. Ansia, vigore, gioia e sensualità. Ma anche spietato sadismo nel gioco delle parti,impoverito d’umanità e dominato da ingranaggi spesso fuori controllo. Un susseguirsi di stadi e dimensioni che in Black Garden – interpretato da de Candia e dalla intensa Alessandra Pasquali –ora riallestito dopo la fortunata stagione che lo accompagna dal suo debutto nel 2007, trova il suo momento di catarsi, necessario passaggio primo della rinascita.
Grazia ed eleganza neoclassica e ottima padronanza nelle Untitled Figures, presentate dai giovani ballerini dello Staatsballet di Berlino.
 

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