di Antonio Sciotto

Il fronte sin­da­cale scalda i motori, e gra­dual­mente si com­patta. Dall’interno della Cgil, c’è da notare il sal­darsi dell’alleanza tra la Fiom e lo Spi (i pen­sio­nati, che in piazza por­tano grossi numeri): la segre­ta­ria Carla Can­tone ha ospi­tato ieri Mau­ri­zio Lan­dini a un diret­tivo a Cat­to­lica, e il segre­ta­rio della Fiom ha fatto ricorso alla pla­tea degli over 60 per annun­ciare che potrebbe anti­ci­pare la mani­fe­sta­zione pre­vi­sta il 25 ottobre.

«La data – ha spie­gato Lan­dini rife­ren­dosi alla mani­fe­sta­zione – sarebbe il 25 otto­bre ma la valu­ta­zione che stiamo facendo è se valga la pena o no di anti­ci­parla, vista l’accelerazione» sul lavoro impo­sta dal governo. «Il diritto al rein­te­gro è un fatto di civiltà che deve essere esteso – ha aggiunto poi il segre­ta­rio Fiom – Die­tro l’articolo 18 c’è un rias­setto del sistema di rela­zioni: il deman­sio­na­mento, il con­trollo a distanza dei lavo­ra­tori, la pos­si­bi­lità di licen­ziare, il supe­ra­mento del con­tratto nazio­nale: cose che si sono forse sot­to­va­lu­tate all’origine, dal caso della Fiat di Pomigliano».

Carla Can­tone ha dato man forte a Lan­dini: già al Diret­tivo nazio­nale Cgil, due giorni fa, aveva segna­lato la neces­sità che tutta la con­fe­de­ra­zione si muova, e ieri ha rin­ca­rato. «Sul fronte del lavoro – ha detto la lea­der dei pen­sio­nati Spi – pen­siamo dav­vero di dare bat­ta­glia sull’articolo 18 e il Jobs Act». E poi, rivolta al Pd: «Fate le cose per bene se volete man­te­nere quel 41% che avete preso».
Ora biso­gnerà capire come tutto que­sto «magma» che si muove den­tro la Cgil – da ricor­dare che anche i pub­blici si mobi­li­te­ranno per il con­tratto – si potrà tra­sfor­mare in una ini­zia­tiva coerente.

Ovvia­mente, per capire le pros­sime mosse di Susanna Camusso, si deve guar­dare anche a quelle di Raf­faele Bonanni e Luigi Ange­letti: la segre­ta­ria ha detto chia­ra­mente al Diret­tivo che prima di indire ini­zia­tive della sola Cgil, vuole veri­fi­care una pos­si­bile mobi­li­ta­zione uni­ta­ria. Ieri il lea­der della Cisl ha spie­gato che nei pros­simi giorni incon­trerà la numero uno della Cgil.

«I sin­da­cati devono incon­trarsi per­ché il governo ha fatto di tutto per intor­bi­dire le acque sull’articolo 18 – ha detto Bonanni – Noi chie­diamo i dati su quante riso­lu­zioni e quante con­ci­lia­zioni ci sono state. A sena­tori e depu­tati dico “state attenti”: c’è chi sull’articolo 18 vuole divi­dere l’Italia, ma oggi mi sem­bra più respon­sa­bile unire». La Fim, i metal­mec­ca­nici Cisl, mani­fe­sterà il 30 set­tem­bre davanti a Palazzo Chigi. Il segre­ta­rio Giu­seppe Farina dice a Renzi che «sop­pri­mere l’articolo 18 non crea lavoro: ser­vono piut­to­sto il rilan­cio dell’industria e gli investimenti».

Dal fronte Uil, dove Luigi Ange­letti è pronto a lasciare la guida del sin­da­cato dopo 14 anni di guida inin­ter­rotta (si dimet­terà il 10 novem­bre; il con­gresso si svol­gerà a Roma dal 19 al 21 novem­bre), parla il pro­ba­bile suc­ces­sore, Car­melo Bar­ba­gallo. «La Uil è pronta a mobi­li­tarsi – spiega Bar­ba­gallo – ma al momento non con uno scio­pero gene­rale. Meglio ini­zia­tive arti­co­late, che deci­de­remo al nostro interno, lunedì prossimo».

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