“In AFGHANISTAN c’è una crisi umanitaria gravissima. Per trovare un minimo di sicurezza centinaia di migliaia di persone hanno lasciato le proprie case e adesso vivono in campi provvisori, con accesso limitato ai bisogni di base, come cibo, un riparo, cure mediche.
A Kandahar, abbiamo allestito una clinica provvisoria per fornire assistenza ai bambini minori di cinque anni nel campo di Haji.
Abbiamo rimesso a posto gli accessi all'acqua potabile, ai bagni e alle docce. Stiamo assistendo le persone anche nell’area di Lashkar Gah e Kunduz.
Le violenze impediscono l'accesso alle cure. Ogni giorno gli afghani devono affrontare viaggi ad alto rischio, attraversare i fronti di battaglia, campi minati, check-point controllati da gruppi armati, per potersi far curare. Sempre più spesso non riescono a farlo, o sono troppo spaventati per lasciare le loro case. Va anche ricordato che le strutture mediche in Afghanistan hanno la più alta probabilità al mondo di subire attacchi. Questo paese sta di nuovo attraversando una delle sue pagine più buie”, così si legge in una nota diffusa da Medici senza frontiere.
 

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