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di Nicola Bossi I cellulari della polizia penitenziaria hanno aggirato il folto gruppo di giornalisti che fin dalle 9 si erano appostati davanti al Palazzo di Giusitizia. Infatti, i detenuti Rudy Guede e Amanda Knox sono stati fatti entrare da una via secondaria all'interno della struttura. Manca ancora all'appello - l'udienza è ufficialmente già iniziata - Raffaele Sollecito, l'unico degli indagati che è recluso fuori dai confini perugini: il pugliese fu trasferito all'inizio dell'anno al carcere del Sabbione di Terni. Il giovane - salvo cambio di programma - avrebbe definitivamente rinunciato ad essere presente in aula. Il motivo: la prima giornata sarebbe dedicata esclusivamente ad espetti tecnici e formali. Raffaele che ha studiato tutto il faldone dell'accusa è intenzionato a difendersi, con forza e nuovi elementi, quando il processo entrerà nel vivo della ricostruzione dei fatti. La scelta di Raffaele è stata coordinata con quella della famiglia: nessuno dei Sollecito farà capolino in aula anche se si trovano in un albergo della città dove attendono di conoscere l'esito della prima giornata di processo. L'aula è completamente off-limits: due carabinieri e due transenne dividono il corridoio che porta al luogo del processo. Per i giornalisti è stata creata una sala stampa che ovviamente è stata presa d'assalto. Fuori dal Tribunale non c'è la ressa di curiosi. Dei spasimanti di Amanda - in molti in questi mesi gli hanno inviato lettere con richiesta di fidanzamento e matrimonio - non c'è n'è traccia. Condividi