Va sul concreto il neo segretario provinciale del Prc Enrico Flamini, da uomo pratico e disincantato quale è, quando si parla di alleanze. Prende atto della scarsa attenzione del Pd nei confronti del partito di Ferrero, e dell’arroganza di alcuni suoi esponenti in fatto di alleanze, ma non se ne fa un cruccio: “Non ci appassiona il ragionamento sulle alleanze, quanto mettere a punto le proposte. Poi potremo essere interessati solo ad un accordo generale e non comune per comune”.
Il Pd per Flamini non è l’unica realtà di sinistra con cui confrontarsi: “ Vogliamo continuare ad avere rapporti con quelle forze di sinistra con cui è possibile un’intesa sulla questione sociale, morale e democratica, che ci seguano sui temi della qualità della vita, dell’urbanistica, delle pensioni e dei salari...Quindi non c’interessano tanto le alleanze quanto la politica”.
L’intento di Flamini è quello di riuscire a dare una connotazione maggiormente di centro sinistra alle future giunte, scongiurando il pericolo di ritrovarsi con governi di centro. A questo proposito chiude la porta ad ogni ipotesi di coalizioni che vedano la convivenza di Rifondazione e Udc: “Per favore, non mettiamo insieme il diavolo e l’acqua santa!”
Inevitabile un accenno alla situazione interna del partito; secondo il segretario provinciale alla fine una sintesi sui contenuti si troverà. La maggioranza congressuale continua a proporre una gestione unitaria del partito e l’intento è quello di arrivare a coniugare un rafforzamento di Rifondazione con la costruzione di una sinistra unita e plurale, obiettivo che vede tutti concordi.
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