PERUGIA – E’ stato presentato alla torre medioevale di Pretola il 60° Gran Premio Pretola, gara nazionale per Elite Under 23 che, organizzata dalla Sportiva Tevere del presidente Luciano Bracarda, si terrà domenica 6 marzo nella frazione perugina. Tanti gli ospiti intervenuti, tra cui Marino Amadori, tecnico della nazionale Under 23, Ornella Bellini, assessore provinciale al Bilancio, Ilio Liberati, assessore allo Sport del Comune di Perugia, Paolo Taddei, vicepresidente provinciale del Coni, Anna Mossuto, direttore del quotidiano Corriere dell’Umbria, e Lucio Saccarelli del team Elite Under 23 umbro Saccarelli Carbonio Gomme. E poi tanti amici del sodalizio organizzatore e molti appassionati di ciclismo.

Uno dei primi interventi è stato quello di Goliardo Canonico, ex presidente del Comitato regionale Fci e della Sportiva Tevere, che ha sottolineato come il segreto del successo di questa gara sia «l’entusiasmo che siamo riusciti a trasmettere di generazione in generazione e che ha permesso alla gara di raggiungere il traguardo dei 60 anni».Il vicepresidente del comitato provinciale perugino del Coni, Paolo Taddei, ha evidenziato come «il traguardo dei 60 anni parli da solo dell’importanza del Gran Premio Pretola» e ha anche sottolineato come i grandi eventi siano importanti per promuovere lo sport tra i più giovani.

Così Ornella Bellini, assessore al bilancio della Provincia di Perugia: «Una manifestazione come questa, che nonostante le sue 60 edizioni è sempre un evergreen, si regge sì sugli aiuti degli Enti pubblici ma soprattutto sul volontariato e sugli sponsor, senza i quali non potrebbe esistere. Quindi è soprattutto a loro che va il mio plauso». L’assessore allo Sport del Comune di Perugia, Ilio Liberati, ha sottolineato invece la felice coincidenza tra la 60esima edizione della gara di Pretola e l’arrivo, il venerdì successivo, della terza tappa della Tirreno-Adriatico a Perugia. E proprio a Pretola sarà posto il traguardo speciale. Liberati ha poi sottolineato l’importanza della sussidiarietà tra istituzioni e associazioni sportive: «La valorizzazione e la promozione dello sport devono essere fatte dalle associazioni sportive, il compito degli Enti deve essere quello di creare il contesto affinché ciò sia possibile».Il commissario tecnico della nazionale azzurra Under 23, Marino Amadori, ha sottolineato l’alto livello qualitativo dell’organizzazione e ha evidenziato come «l’età molto giovane degli organizzatori del Gran Premio Pretola sia una cosa rara. Il percorso della gara è interessante e tecnicamente molto valido. Il 6 marzo sarò presente qui a Pretola». Del resto quest’anno il Gran Premio Pretola assumerà un’importanza ancora maggiore in ottica azzurra in quanto la seconda metà di aprile si terrà in Toscana una prova della Coppa delle Nazioni.

Il 6 marzo la gara scatterà alle 12,50. Saranno circa 145 i chilometri che i corridori saranno chiamati a percorrere. Dopo la partenza ufficiosa da Pretola, i ciclisti percorreranno quattro chilometri ad andatura turistica fino alla Ferriera di Ponte San Giovanni, dove inizieranno le ostilità. Dopo un falsopiano che porterà a Torgiano, i corridori scenderanno a Bastia Umbra lungo una strada che presenta alcune curve ampie e molto veloci. Raggiungeranno quindi Petrignano, Sant’Egidio, bivio Civitella d’Arna e Ponte Valleceppi, fino a tornare a Pretola. Da qui inizierà il tratto a circuito di circa dieci chilometri da ripetere otto volte: bivio via Eugubina, Ponte Felcino, bivio Bosco, Ponte Valleceppi e Pretola (il classico “Giro dei Ponti”). Alla fine degli otto giri i ciclisti inizieranno l’ultimo giro che fino al bivio Bosco ricalca quelli precedenti. A questo punto gli organizzatori hanno inserito una variazione nel percorso, così da evitare un tratto di strada molto trafficato. I corridori gireranno a sinistra per raggiungere Bosco, Ramazzano Le Pulci, Casa del Diavolo, Ponte Pattoli, Villa Pitignano (dove il 10 aprile si correrà il Trofeo Walter Sorbi, nazionale Juniores), Ponte Felcino, via Eugubina e bivio via Eugubina. I corridori si tufferanno quindi in una discesa abbastanza impegnativa che conduce agli ultimi 500 metri, al termine dei quali emergerà il successore di Enrico Mantovani del Team Trentino, vincitore della passata edizione.

Andrea Passeri – Ufficio Stampa
 

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