PERUGIA - Due rapine certe, ma potrebbero essercene altre, attuate con lo stesso modus operandi. P.O., 27enne residente a Citta' di Castello e L.B., 29enne di San Sepolcro, entrambi con precedenti per droga e reati contro il patrimonio, sono stati arrestati a seguito dell'azione congiunta della Squadra Volante della questura di Perugia e del commissariato di Citta' di Castello. Dovranno rispondere di rapina aggravata e ricettazione.

I due sono ritenuti i responsabili di due colpi avvenuti il 28 ed il 30 settembre scorso nel capoluogo ai danni di altrettante donne recatesi in banca per ritirare del denaro. Il bottino complessivo e' stato di 780 euro, oltre a documenti, libretti degli assegni, carta di credito e bancomat contenuti nelle borse delle signore.

La tecnica utilizzata, ha spiegato Rosaria Broccoletti, dirigente del commissariato della citta' tifernate durante la conferenza stampa in questura a Perugia, consisteva nel furto di un'auto in una zona lontana da quella scelta per colpire (nei casi rilevati una Fiat 600 ed una Punto rubate a Citta' di Castello - ndr) per poi individuare e seguire le vittime, bloccarle e strappare loro la borsa che, svuotata del contenuto, veniva poi abbandonata.

Dopo la prima denuncia, e' stato detto, sono scattate le indagini supportate dall'esame dei filmati in prossimita' dei luoghi delle aggressioni, dall'ascolto dei testimoni (nella seconda rapina un albanese ha avvertito la Squadra Volante), dall'inserimento dei dati rilevati, in particolare le targhe dell'auto, in un contesto piu' ampio, dall'analisi delle tracce, anche impronte digitali. Sempre in questo caso, ironia della sorte, nella borsa recuperata di una delle due vittime, e' stato trovato il documento d'intentita' del rapinatore.

Risaliti ai due soggetti, gli inquirenti li hanno bloccati, Bini a San Sepolcro a casa della convivente, Onofri in prigione, in quanto gia' detenuto per un altro reato.

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