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riceviamo epubblichiamo il comunicato del Ufficio Stampa del CIDIS di Trevi inviato alla nostra redazione. Trevi. Sono state oltre 400 le persone che si sono rivolte, in un anno, allo Sportello per l´immigrazione del comune di Trevi gestito da Cidis Onlus: questo il resoconto fatto dall´assessorato alle politiche sociali in relazione all´ attività dello sportello nel 2009. Gli utenti provengono prevalentemente dall´Est Europa: albanesi (21,93%), Ex Yugoslavia (11,63%), ucraini (22,26%). Il servizio di informazione, consulenza e orientamento offerto è rivolto alla popolazione immigrata del territorio ed effettua un' apertura al pubblico tutti i mercoledì dalle ore 9.30 alle ore 12.30 presso la sede dell´Ufficio della Cittadinanza in piazza Piermarini a Trevi. Gran parte del lavoro svolto è rivolto all´accompagnamento dell'immigrato verso altri uffici e servizi: la questura, la prefettura,le sedi INPS, il distretto sanitario. "La difficoltà maggiore del cittadino immigrato è quella di integrarsi, di farsi comprendere e di ricevere informazioni da uffici ed enti che spesso mostrano poca disponibilità nei loro confronti. Esigenze- ha spiegato l'assessore alle politiche sociali Stefania Moccoli- che l'amministrazione comunale cerca di interpretare mettendo gli stranieri nelle condizioni ideali per inserirsi in nuovi contesti sociali e lavorativi. Dall'indagine effettuata dal Cidis infatti emerge chiaramente il desiderio degli immigrati di inserirsi a pieno titolo nelle società d´accoglienza anche attraverso la conoscenza dei propri diritti e doveri e delle varie modalità per esercitarli." Lo sportello svolge proprio questo ruolo proponendosi come mediatore tra le richieste dello straniero e il sistema burocratico. Nel periodo compreso tra luglio 2009 e luglio 2010 a Trevi sono stati registrati 404 accessi: 301 utenti prevalentemente immigrati, ma non sono mancati contatti da parte di italiani (103 utenti). Le principali consulenze fornite q a questi ultimi hanno avuto per oggetto la richiesta di sanatoria al lavoro degli immigrati, ma anche informazioni relative ai contratti di lavoro domestico e gli obblighi ad esso connessi. Condividi