PERUGIA - ''I dati resi noti oggi dall'Ufficio Studi Confcommercio, di analisi e previsioni sui consumi delle famiglie nelle regioni italiane, confermano le nostre preoccupazioni, poiche' dimostrano che l'attuale fase di ripresa continua ad essere caratterizzata da una accentuata debolezza delle domande delle famiglie''. Giorgio Mencaroni, presidente della Confcommercio della provincia di Perugia, commenta cosi' l'ultimo Rapporto elaborato dall'Ufficio Studi Confcommercio, che rivede al ribasso le stime sull'andamento dell'economia, prevedendo per il 2010 una crescita dei consumi solo dello 0,4%, con un leggero miglioramento nel 2011, quando si attestera' intorno ad un punto percentuale. ''Il fenomeno coinvolge direttamente l'Umbria - ha detto - che, dopo aver mostrato una stabilita' dei consumi nel corso del 2008, ha subito nel corso del 2009 la piu' forte contrazione della spesa tra le regioni del Centro. Per favorire la ripresa che appare cosi' contenuta, occorre intervenire su due fronti: il primo dovra' essere orientato a far ripartire i consumi; l'altro a sostenere le imprese in questo difficile momento di passaggio''. In Umbria il dato e' 0,6% per il 2010 e 1,1% per il 2011. ''Se non si consolida la ripresa dei consumi - ha aggiunto Mencaroni - e' difficile che ci possano essere le condizioni necessarie ad imprimere la spinta per una ripresa piu' forte e duratura. Il clima di fiducia delle famiglie e' un capitale su cui investire. Occorre dare ad esse segnali di incoraggiamento, anche attraverso un percorso certo e rapido di progressiva riduzione fiscale sul lavoro e sulle imprese. Oggi, inoltre, solo una parte dell'economia invia segnali di ripresa, ma non e' in grado, da sola, di produrre maggiore reddito e maggiore occupazione. Occorre irrobustire la domanda interna per consumi e investimenti. Un compito che spettera', anzitutto, a quell'economia dei servizi che oggi contribuisce per il 58% alla ricchezza del Paese e per circa il 53% alla sua occupazione''. Condividi