PERUGIA - Tra sogni di “new economy”, la vacanza del ministro alle attività produttive, la confusione che offusca la Regione dell’Umbria, la malcelata volontà di tentare di venderla “a spezzatino”, il futuro della Merloni di Gaifana, appare sempre più drammaticamente incerto.
Sembra di vedere un “film già visto” in tante occasioni e con un finale che si preannuncia fatto di mobilità e degrado dell’ormai inutile manufatto. A settembre si apra un tavolo con tutte le istituzioni regionali, i sindacati, gli imprenditori e il governo e si assuma una posizione univoca e definitiva che potrebbe anche essere una legge speciale per la reindustrializzazione delle zone del terremoto.
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