di Anna Ferrigno
ROMA - L'inchiesta condotta dalla Procura di Roma sulla presunta società segreta P3 si allarga. Questa volta è il sottosegretario alla giustizia, Giacomo Caliendo, ad essere indagato.per il quale è già stata depositata una mozione di sfiducia da parte di Pd e Idv. Intanto i “finiani” ribadiscono che gli indagati dovrebbero farsi da parte mentre da Berlusconia al ministro Alfano a Ghedini esprimono piena solidarietà al sottosegretario, accusato di aver violato la legge Anselmi sulle società segrete. Ed è subito bagarre nel Pdl.
L'iscrizione nel registro degli indagati è stata decisa dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal pubblico ministero Rodolfo Sabelli. A breve dovrebbe seguirà l'interrogatorio. E con lui aumentano gli esponenti del mondo politico implicati in una faccenda dai risvolti ancora poco chiari. Attualmente sono agli arresti Flavio Carboni, Arcangelo Martino e Pasquale Lombardi mentre sono iscritti sul registro degli indagati il coordinatore del Pdl, Denis Verdini e il senatore Marcello Dell'Utri.
Il gruppo facente capo a Carboni si sarebbe interessato, secondo quanto riportato dai giudici, non solo sul sistema degli appalti eolici in Sardegna, ma anche di faccende dai risvolti politici, come l'esclusione della lista del Pdl provinciale dalle elezioni regionali del Lazio. Vicende ancora del tutto da chiarire e complicate dalla presenza, sempre più massiccia, di esponenti dello stesso partito.
E mentre Verdini, reduce da 9 ore di interrogatorio davanti ai magistrati, parla e nega l'accusa, l'altro indagato, Marcello Dell'Utri, tace. “Sono un indagato provveduto. Il consiglio che do a tutti coloro che dovessero trovarsi in un’analoga situazione è di non parlare perché lo dice la legge. La legge infatti permette di avvalersi della facoltà di non rispondere. Quando sono stato a Palermo 15 anni fa ho parlato con i magistrati per 17 ore e sono stato rinviato a giudizio sulla base delle mie dichiarazioni. Quindi posso dire di avere imparato qualcosa” ha dichiarato il senatore. Per i magistrati la posizione e il ruolo che Dell'Utri e avrebbe rivestito all'interno della società P3 sarebbe stato rilevante, soprattutto sotto il profilo della sua influenza politica.
Verdini interrogato sulle recenti dichiarazioni del presidente della Camera Gianfranco Fini, che in collegamento telefonico con la prima convention campana di Generazione Italia lo chiama in causa chiedendone le dimissioni, risponde appellandosi ai tre gradi di giudizio della giustizia italiana. “Fini ha chiesto le mie dimissioni? La sua richiesta è impropria. In Italia ci sono tre gradi di giudizio e con le risposte che ho dato stasera penso di non avere alcun motivo per dimettermi” .
Il sottosegretario alla giustizia, è già reduce da recenti dimissioni, quelle da Presidente del Credito Cooperativo di Firenze, dopo che il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo gli ha chiesto spiegazioni su quei 2,6 milioni di euro trovati su uno dei suoi conti correnti. Per i magistrati l'operazione serviva per finanziare attività non proprio lecite. L'uomo non ha ancora chiarito la sua posizione in merito, ma per i suoi legali la faccenda si risolverà : “Abbiamo fornito testimonianze e documentazioni che saranno facilmente riscontrabili dal pm”. Il 22 agosto la Banca D'Italia e la Guardia di Finanza diffonderanno una relazione sulla conduzione poco trasparente nella gestione del Credito Cooperativo da parte di Verdini.
Da dazebao.org
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