FOLIGNO - Una rivoluzione culturale che sappia sconfiggere la solitudine, l’emarginazione, il pregiudizio e i falsi miti in un’ottica di cambiamento di mentalità grazie a percorsi condivisi e mirati di consapevolezza, questo uno dei messaggi principali, ad emblema del percorso che caratterizza i pensionati cislini del territorio di Assisi – Bastia Umbra- Foligno- Nocera Umbra – Spoleto - Valnerina, emersi dal direttivo che si è tenuto il 18 giugno presso l’Auditorium di San Francesco a Norcia al quale hanno preso parte i massimi esponenti della categoria umbra: Franco Righetti per la Fnp Cisl dell’Umbria, Giorgio Menghini per la Fnp Cisl di Perugia e Giovanni Censini per la Fnp Cisl di Terni. A presiedere l’incontro il segretario generale territoriale della Cisl di Foligno Pierpaola Pietrantozzi, conclusioni a cura del segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra. Luce puntata sul lavoro svoltosi nei mesi, negli anni, portato avanti dalla Fnp Cisl di Foligno riguardante l’informazione e la formazione in vista di una politica di prevenzione per i cittadini, oltre alla promozione e lo sviluppo degli hobbies e del turismo sociale. Ad essere sottolineata l’importanza del ruolo dell’Anteas e del Coordinamento delle donne pensionate cislini di Foligno. Questo nell’intervento del segretario generale territoriale della Fnp Cisl di Foligno Giovanni Pesciaioli, dopo il saluto del sindaco di Norcia Gian Paolo Stefanelli e l’intervento dell’assessore alla cultura Franco Mirri. Tra le prossime iniziative sarà riproposta la tradizionale Mostra degli Hobbies dal 4 al 12 settembre, due incontri di prevenzione, uno sull’alimentazione e un altro sull’artrite e reumatismi, tra ottobre e novembre, e un corso di alfabetizzazione informatica e specialistico per i recapitasti della Fnp Cisl. “Conoscere aiuta a prevenire –ha spiegato Pesciaioli- soprattutto se si tiene in considerazione che in Umbria nessun soggetto istituzionale, come Asl o Comuni, organizza momenti informativi-formativi di prevenzione”. Il direttivo ha puntato la propria attenzione sui sacrifici ai quali viene costretta la popolazione e i pensionati. In Umbria il 94 per cento delle pensioni sono inferiori a 1500 euro, di questi il 74 per cento non arriva a mille euro. “La situazione italiana, umbra e del nostro territorio –ha sottolineato Pesciaioli- andrà peggiorando. La Fnp Cisl di Foligno, infatti, ritiene che la Manovra del Governo, da considerarsi indispensabile, abbia punti condivisibili ed altri da modificare. Tra questi ultimi la scuola, i tagli ai Comuni, alle Province e alle Regioni che incideranno nel sociale e l’azzeramento dei finanziamenti per il Fondo per la non autosufficienza”. Il lavoro della Fnp Cisl di Foligno, impegnata da sempre in battaglie di giustizia sociale, sta operando nell’aggiornamento dell’indennità integrativa speciale per quanti del pubblico impiego sono andati in pensione dall’83 al ’94 e della scuola dopo il 2003. “Anche in questo caso –ha spiegato Pesciaioli- abbiamo saputo dar voce a centinaia di pensionati, che in molti casi non conoscevano il mondo sindacale e oggi hanno trovato in noi, oltre che una guida in questa battaglia, anche un mezzo per essere meno soli e più consapevoli della propria utilità sociale”. Ribadendo la necessità della Manovra del Governo e la volontà della Cisl di renderla più equa, il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra ha spiegato che “la piazza è la strada più semplice, ma quella che non ci permetterebbe di pensare al nostro futuro”. Dalla lotta agli sprechi della politica, già avviata con gli enti locali, e dalla lotta all’evasione ed elusione fiscale di prossimità, tra l’altro migliorata dalla Manovra del Governo, devono essere trovate le risorse per mantenere i servizi strategici, e quindi sicurezza, educazione, assistenza e trasporti. Questa la strada ribadita dalle conclusione ai lavori del segretario generale regionale Cisl dell’Umbria che ha ribadito l’importanza della contrattazione di secondo livello. “Un contratto –ha affermato Sbarra- non si può negare a nessuno, nemmeno al pubblico impiego che ha avuto in passato troppe concessioni per meri motivi politici”. Tre le fragilità dell’Umbria descritte da Sbarra che devono trovare una risoluzione grazie ad un’azione responsabile e consapevole. “Viviamo –ha spiegato Sbarra- in una regione piccola, isolata e composta da entità diverse. Il 95 per cento delle imprese ha massimo cinque dipendenti e la pubblica amministrazione è troppo grande e improduttiva, in quanto l’asse decisionale dipendeva dalla politica. Da questo è necessario ripensare allo sviluppo dell’industria e tornare a mettere al centro la produttività, trovando risorse basate su scelte importanti, concrete e coraggiose. Il rilancio della nostra regione non può basarsi solo sul turismo”. Condividi