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di FRANCESCO VIVIANO - La Repubblica FIRENZE - Appalti e nomine si decidevano all'Harry's bar di Via Veneto a Roma e non negli uffici del ministero delle Infrastrutture. È li che il ministro Altero Matteoli, invitato dal coordinatore del Pdl Denis Verdini e dall'imprenditore e suo amico Riccardo Fusi, convoca con una telefonata il capo dell'ufficio legale del dicastero, Gerardo Mastrandrea. Occasione in cui il ministro Matteoli parla sia dell'appalto per la Scuola marescialli di Firenze da affidare a Riccardo Fusi sia della nomina di Fabio De Santis a provveditore per le opere pubbliche della Toscana. A rivelarlo è proprio Mastrandrea, capo dell'ufficio legale del ministro, in un interrogatorio davanti ai pm di Firenze. "Era il 24 o 25 ottobre del 2008 quando, per la prima volta, ho visto Verdini durante un pranzo all'Harry's Bar. A convocarmi è stato il ministro Matteoli. Mi telefona e mi dice: "Venga qui". Quando sono arrivato ho visto che c'erano anche Verdini e Fusi, ma non sapevo chi fossero. Ho avuto subito l'impressione che Verdini volesse in qualche modo dimostrare a Fusi che, insomma, aveva fatto un lavoro di messa in contatto con il ministro...". I quattro commensali parlano dell'appalto della Scuola dei marescialli di Firenze e della nomina di Fabio De Santis. "In quell'occasione il ministro mi disse: "Mastrandrea, che cosa state facendo?"". La domanda riguardava il contenzioso tra l'imprenditore fiorentino Fusi e la Astaldi, in lite per l'appalto della Scuola marescialli, e alcune delibere per l'assegnazione dell'appalto e per la certificazione del collaudo dei lavori che erano ancora in corso. "Poi si sono messi a parlare di politica - conclude il dirigente - e io sono andato via". Fu il ministro a chiamarmi e darmi appuntamento nel locale. A tavola, dove trovai anche l'imprenditore Fusi, mi chiese che cosa stessi facendo per quel cantiere" Che il ministro Matteoli abbia perorato e ottenuto la nomina di Fabio De Santis a capo del provveditorato delle Opere Pubbliche della Toscana proprio per favorire Verdini e Fusi, lo ha confermato anche un altro alto funzionario del ministero, Claudio Iafolla, capo di gabinetto del ministro. Interrogato dai magistrati fiorentini, Iafolla non ha indugiato a raccontare che fu proprio il suo ministro a chiedere quell'incarico. "A proposito della nomina di Fabio De Santis me lo disse proprio il ministro, come fa di solito: "Ci sarebbe questo De Santis e io vorrei mandarlo al Provveditorato di Firenze". Ma è l'interrogatorio di Mastrandrea che coinvolge in maniera pesante Matteoli e il coordinatore del Pdl, Verdini. Il capo dell'ufficio legislativo racconta che dell'appalto per la Scuola dei marescialli se ne occupò fin dall'inizio. Era una gara complicata "e ne fui incaricato dal ministro che aveva bisogno di chiarimenti ed era molto preoccupato per questa vicenda". Poi, a verbale, anche un altro incontro che Matteoli avrebbe avuto verso la fine di maggio del 2008 con il titolare della Baldassini-Tognozzi, Riccardo Fusi. "Io ero in ufficio, mi chiama e mi dice: "Guardi qui, c'è una situazione...". Matteoli insomma sollecitava il suo capo dell'ufficio legale a sostenere la causa di Riccardo Fusi nel contenzioso dell'Astaldi per la Scuola marescialli. Mastrandrea si attiva trovando cavilli giuridici per "accontentare" le richieste del ministro e quando i pm gli contestano alcune sue iniziative Mastrandrea risponde: "Col senno di poi potrei dire che ho sbagliato, mi prendo le mie responsabilità. Io pensavo che... non sapevo assolutamente che Balducci sapesse di questa cosa, anche se mi aveva forse detto che aveva partecipato al collaudo...". Mastrandrea sostiene di essersi trovato in imbarazzo. Da una parte doveva accontentare il ministro, dall'altra rispettare la legge. "Io ho un incarico pesantissimo al ministero, essendo capo dell'ufficio legislativo delle Infrastrutture... ed è veramente una vita infernale al ministero per cui ho capito che questa era una cosa importante ma non potevo dare seguito a tutti quelli che mi chiamavano". Condividi