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PERUGIA - "L'attacco del governo alla scuola pubblica non è solo un problema dei precari che perderanno il posto, ma è un problema di tutti i cittadini". Questo è il messaggio forte partito dalle assemblee organizzate oggi dalla Flc Cgil davanti agli uffici scolastici provinciali di Perugia e Terni, con una presenza di oltre 500 lavoratori, tra personale ata e insegnanti, molti dei quali precari. Dopo gli interventi dei due segretari della Flc di Perugia e Terni, Domenico Maida e Tommaso Dionisi, gli operatori hanno portato una testimonianza diretta dal mondo della scuola, denunciando le gravi preoccupazioni per gli effetti dei tagli imposti dalla manovra economica del Governo Berlusconi. Questi, hanno spiegato i lavoratori intervenuti, comportano infatti il blocco dei contratti pubblici, il taglio di quelli già rinnovati, il blocco degli scatti nella scuola, il congelamento del turnover, con il licenziamento di molti precari. Per quanto riguarda l'Umbria, le cifre sono ormai note: in un biennio si sono persi circa 1.200 posti di lavoro. Nel suo intervento il segretario generale della Cgil Mario Bravi ha illustrato le proposte alternative a questa finanziaria fatta di "macelleria sociale e culturale", proposte che sono alla base dello sciopero generale che la Cgil organizzerà il prossimo 25 giugno: una addizionale di solidarietà sui redditi superiori ai 150mila euro; il ripristino dell'Ici per i redditi oltre i 90-100mila euro; una tassazione sulle rendite finanziarie da portare dal 12 al 20% e un aumento della tassazione dello scudo fiscale dal 5 al 7%. Bravi ha anche sottolineato come questa manovra sia diversa da quelle attuate nel resto d'Europa, perché colpisce unicamente le fasce più deboli della società. Presente all'assemblea di Terni anche il segretario nazionale Flc Amerigo Campanari che ha ricordato l'importanza dell'appuntamento per la grande manifestazione del 12 giugno a Roma, "insieme a tutto il pubblico impiego e a tutti coloro che non vogliono che il prezzo della crisi gravi sempre tutto sulle nostre spalle", ha ricordato Campanari. E poi c'è lo sciopero generale, che la Cgil organizzerà il prossimo 25 giugno. Nei numerosi interventi che si sono succeduti a Terni come a Perugia i lavoratori hanno sottolineato l'importanza di questo appuntamento che "rimette insieme la battaglia dei lavoratori privati e di quelli pubblici" e hanno poi stigmatizzato il "comportamento passivo" delle altre sigle sindacali e la loro "inspiegabile assenza". Condividi