Movimento Sandra Monacelli Gualdo Tadino Da qualche mese è iniziato un nuovo capitolo della crisi economica, quella che riguarda la sostenibilità dei conti pubblici e proprio in questa ottica i 22 Paesi dell’OCSE compresa l’Italia dovranno apportare pesanti correttivi. Saranno forti i tagli sulle risorse destinate dal Governo alle regioni e agli enti locali, in questa prospettiva è opportuno da parte di coloro che ricoprono ruoli amministrativi pubblici acquisire la consapevolezza che nessun Paese può più vivere al di sopra delle proprie possibilità e dunque non sono tollerabili eccessi, privilegi, sprechi o furbizie di qualsiasi natura. Non serve a nulla ammantare con veli di ipocrisia e sospette difese d’ufficio comportamenti o condotte che andrebbero censurate. Oggi tante persone del nostro territorio pagano purtroppo sulla propria pelle il prezzo della crisi economica, troppe famiglie vivono la precarietà di un lavoro che non c’è e la fatica di arrivare a fine mese; per questa ragione riteniamo che varrebbe la pena riflettere sull’importanza E LA FORTUNA di avere un lavoro e la sicurezza di uno stipendio. Sembrano ovvietà queste affermazioni, riconosciute peraltro dalla nostra Costituzione (“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”), ma per molti, ciò che dovrebbe rappresentare un diritto è soltanto un pio desiderio. Bene ha fatto dunque l’assessore Gramaccia che nei giorni scorsi, nella consapevolezza del proprio dovere e ruolo istituzionale, ha sollevato il caso di un dipendente Esa, la ditta municipalizzata (non privata) che anziché assolvere al proprio dovere di pulizia e raccolta dei rifiuti nella città di Gualdo Tadino si dilettava tranquillamente con i videogiochi in un bar del centro. Non riusciremo a superare la crisi che questo nostro paese sta vivendo senza il recupero del senso di responsabilità. La diffidenza che spesso i cittadini mostrano nei confronti della politica e della pubblica amministrazione dovrebbe far riflettere sulla inopportunità di nascondere come fosse polvere sotto un tappeto, le storture di servizi pagati non dagli amministratori di turno, ma dai cittadini. Condividi