TERNI - Non nascondono la loro preoccupazione, le Rsu della Tk-Ast ed i sindacati metalmeccanici, che si sono dati appuntamento per la mattina di lunedi' prossimo per fare il punto della situazione dopo quanto comunicato loro, in un incontro, dall'amministratore delegato dell'azienda, Harald Espenhan. L'ad, riferendo una valutazione del management tedesco del gruppo, ha ribadito che Thyssen ha investito in modo consistente nello stabilimento siderurgico di Terni, ma che, nonostante questo, per il bilancio dell'esercizio 2009-2010 si profila una chiusura con una perdita pari a 63 milioni di euro.
Dal sindacato, che invece ipotizza una chiusura quanto meno in pareggio, arriva la sottolineatura che questo discorso, puramente economico, non tiene conto dei molteplici fattori che hanno determinato questo risultato, primo fra tutti la crisi globale del mercato dell'acciaio, che comunque ha consentito di mantenere a livelli accettabili la produzione nello stabilimento ternano.
''Non possiamo subire penalizzazioni per la maggiore industria del nostro territorio i cui lavoratori hanno una professionalita' che qualunque concorrente puo' invidiarci'': ha dichiarato il segretario Fiom-Cgil di Terni, Attilio Romanelli. ''E' da tempo - tiene a ricordare Romanelli - che il sindacato manifesta preoccupazione per una situazione che sembra incontrollabile. Dobbiamo restare attenti e vigili perche' la situazione e' preoccupante e potrebbe avere gravi conseguenze per il sito ternano. Purtroppo il management della multinazionale - conclude - non si pone problemi di carattere sociale ed opera solo in termini di produzione e di economicita'''.
''La situazione e' preoccupante e tutti dobbiamo rimboccarci le maniche'': non usa giri di parole neppure, il segretario della Fim Cisl di Terni, Celestino Tasso, nel commentare gli esiti dell'incontro con Harald Espenhahn. ''Il management tedesco - dica Tasso - non accetta che per tre anni consecutivi lo stabilimento ternano chiuda con un bilancio in negativo. Se dovesse succedere, preoccupanti scenari si aprirebbero per il sito ternano: su questo le valutazioni che vengono dalla Germania sono chiare. E la multinazionale potrebbe attuare scelte molto penalizzanti per Terni. Ad ottobre entrera' in funzione lo stabilimento di Calvert, in Alabama, e non vorrei - conclude Tasso - che la produzione di acciaio che ora si fa a Terni vi fosse trasferita''.
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