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(di Giampaolo Grassi) (ANSA) - FIRENZE - Cricca e sistema gelatinoso. L'acchito all'inchiesta sui Grandi eventi lo danno due definizioni diventate simbolo dell'indagine. E' il 2008. Su richiesta della procura di Firenze, i carabinieri del Ros stanno indagando su una vicenda cittadina, quando, intercettando un imprenditore, nelle cuffie rimbalza la frase: ''Ma questa e' una cricca''. Il riferimento e' ai vertici della Ferratella. A quel punto gli accertamenti imboccano una strada piu' ampia. Dal 10 febbraio portano all'arresto di sei persone, al coinvolgimento del capo della protezione civile Guido Bertolaso e oggi, come indiretta conseguenza politica, alle dimissioni del ministro Claudio Scajola, che non e' indagato. Sempre al 2008 risale l'involontario battesimo dell'altra definizione, quella adottata dal gip di Firenze Rosario Lupo per definire lo scambio di favori fra funzionari ministeriali e imprenditori, al fine di pilotare gli appalti per i Grandi eventi. Stavolta, l'intercettato e' un architetto: ''Loro, evidentemente, stanno immersi in un liquido gelatinoso''. Nel mirino degli investigatori fiorentini entrano i lavori per il 150° dell'Unita' d'Italia, per i mondiali di Nuoto a Roma del 2009, per il G8 alla Maddalena del 2009 (poi spostato all'Aquila). I primi provvedimenti del gip di Firenze scattano il 10 febbraio 2010, quando vengono arrestati, per corruzione, il presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici, Angelo Balducci, il soprintendente alle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis, un funzionario del dipartimento per lo sviluppo e la competitivita' del turismo (la Ferratella), Mauro Della Giovampaola, e l'imprenditore Diego Anemone. Gli atti vengono trasmessi per competenza a Perugia: i reati, infatti, sarebbero stati commessi a Roma, ma e' coinvolto anche un magistrato della capitale, Achille Toro, che avrebbe rivelato agli indagati i passi dei pm fiorentini. Dalle carte emerge che l'inchiesta riguarda anche Bertolaso e il coordinatore del Pdl Denis Verdini, oltre a imprenditori e professionisti. Firenze tiene per se' il filone sull'appalto per la scuola marescialli dei carabinieri, che il 4 marzo porta ad altre misure cautelari: nuove ordinanze per Balducci e De Santis, domiciliari per l'avvocato Guido Cerruti, carcere per l'imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli, quello intercettato mentre, la notte del terremoto in Abruzzo, diceva di ridere nel letto. Anche la procura di Perugia continua a indagare. Il 27 febbraio il gip conferma gli arresti di Balducci, De Santis, Anemone e Della Giovampaola. E nei giorni scorsi, dagli accertamenti disposti dai pm di Perugia e Firenze, emerge la vicenda che riguarda Scajola. Una casa del ministro, con vista sul Colosseo, sarebbe stata pagata anche grazie ad assegni riferibili all'architetto Angelo Zampolini ritenuto vicino ad Anemone. Oggi l'annuncio di Scajola: ''Per difendermi non posso continuare a fare il ministro''. Le indagini perugine e fiorentine presto saranno di nuovo al vaglio dei giudici. Martedi' il riesame di Perugia decidera' sulla competenza del filone d'inchiesta che coinvolge Zampolini, il commercialista Stefano Gazzani e l'ex commissario dei mondiali di nuoto a Roma Claudio Rinaldi. Mentre il gip di Firenze dovra' pronunciarsi sul giudizio immediato per Balducci, De Santis, Cerruti e Piscicelli chiesto dai pm toscani. Condividi