Carla Adamo CASCIA (Avi News) – Il mondo rurale della Valnerina, con le sue tradizioni, i rituali, le abitudini, le credenze, racchiuso all’interno di un’opera e raccontato dalle voci degli ultimi testimoni di un’epoca. Si chiama “Tra cielo e terra. Religione e magia nel mondo rurale della Valerina” ed è il nuovo lavoro dell’etnologo antropologo Mario Polia, che racconta l’identità di un territorio, la storia di un mondo contadino, quello della Valnerina, sospeso tra sacro e profano, nel ciclico ritorno delle stagioni, in un tempo scandito dalle festività religiose e dai rituali tradizionali. Il testo, in tre volumi per un totale di più di mille pagine, è frutto di un’indagine condotta dallo studioso attraverso le testimonianze e la memoria degli abitanti del luogo, ed è corredato da un apparto iconografico, costituito da foto, realizzate nel corso del lavoro di ricerca, e arricchito da immagini scattate, negli anni ’50-’60, da Henri Desplanques, il massimo interprete del paesaggio agrario dell’Umbria. Quattrocentoquattro le persone intervistate, sui circa 11mila abitanti della Valnerina, tutte sopra i 60 anni, ultimi testimoni di un mondo rurale ormai quasi completamente scomparso. L’opera è stata presentata nell’auditorium Santa Chiara di Cascia, ieri, venerdì 30 aprile, oltre che dall’autore, da Angelo Gentili, presidente dell'Associazione dei Comuni della Valnerina, Egildo Spada, presidente del Consorzio Bim-Cascia, Gino Emili, sindaco di Cascia e Roberto Bertini, assessore al turismo della Provincia di Perugia. L’incontro è stato anche l’occasione per consegnare le pubblicazioni e gli attestati di riconoscimento agli “informatori” della ricerca presenti. L’incontro è stato accompagnato dal gruppo musicale Suonidumbria, che ha riproposto brani della musica popolare del luogo. Il lavoro è stato voluto e realizzato dal servizio turistico della Valnerina, che lo ha cofinanziato insieme alla Fondazione Caripg e al Consorzio Bim, ed è frutto anche della collaborazione con l’Editrice Edicit di Foligno che si occupa della distribuzione del prodotto editoriale sul mercato nazionale. “Filo conduttore del testo – ha spiegato Spada – il sacro, nella sua accezione più ampia, che si può dividere in due filoni: il sacro cristiano, più istituzionale e riconoscibile, e il sacro ancestrale più difficilmente individuabile perché si sovrappone e si confonde col primo, ma più istintivo e inconsapevole, legato a credenze e rituali che si sono sedimentati nel corso dei secoli”. “Quest’opera – ha spiegato Gentili – può essere considerata una summa antropologica di un mondo per molti versi finito. Le testimonianze raccontano di una Valnerina, che esisteva fino intorno agli ’60, quando quel territorio somigliava molto più a un luogo ottocentesco e che è stato, poi, inevitabilmente trasformato dalla tecnologia e dalla modernizzazione. Per questo la sua stesura è stata per noi quasi un bisogno, condiviso con gli abitanti del luogo che non vedranno andare perduta la loro tradizione orale, che finirà con gli ultimi testimoni di quella realtà, e con tutti quei turisti alla ricerca di un modo colto per conoscere un territorio”. “Il mio lavoro – ha aggiunto Polia –, nato da un’indagine sul campo a contatto con la gente e la cultura del luogo, non dà un’immagine bucolica o poetica, ma la cosmovisione del contadino, in cui sacro e profano non possono essere divisi, ma sono sovrapposti e collegati l’uno all’altro, perché non c’è azione compiuta sulla terra, che non si ricolleghi a un gesto di devozione, o una preghiera, che non sia rivolta a una richiesta per la propria vita quotidiana. L’opera si suddivide in tre volumi, il primo dedicato al ciclo dei mesi, in cui descrivo il tempo scandito dai lavori agricoli, dalle feste popolari e del ringraziamento, da rituali molti dei quali precedenti al periodo cristiano, in cui il sacro permea ogni gesto dell’uomo. Il secondo tomo è dedicato al pensiero religioso e magico che sono due poli attraverso cui l’essere umano tende al sacro e che nella vita contadina sono particolarmente visibili. Ho voluto dedicare una particolare attenzione al modo in cui il sacro si manifesta, approfondendo tematiche legate alla magia, alle streghe, al mondo dell’aldilà. Il terzo e ultimo volume è incentrato sul modo in cui ‘pregavano i nostri padri’, sull’insieme di preghiere che costellavano la giornata, con particolare interesse verso quelle della notte, che rappresentava un momento molto particolare, di contatto con il mondo dei morti perché nell’immaginario collettivo si credeva che le anime tornassero a vivere”. Condividi