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PERUGIA - Sabato prossimo, alle ore 23, Susanna Parigi si esibirà al Loop cafè di Via della Viola, a Perugia: Nei suoi album precedenti ha collaborato con Pat Metheny e con l'ex King Crimson Tony Levin. Ora, giunta alla sua quarta prova discografica, Susanna Parigi propone una raccolta ancora più ambiziosa: dieci nuove canzoni e una clip video finale con ospiti di prestigio come Pino Arlacchi, Corrado Augias, Lella Costa, Cesare Fiumi, Kaballà, Leonardo Manera, Andrea Pinketts, Bruno Renz. “L’insulto delle parole” è il nuovo Cd di Susanna Parigi prodotto da Promo Music Nei suoi album precedenti ha collaborato con Pat Metheny e con l'ex King Crimson Tony Levin. Ora, giunta alla sua quarta prova discografica, Susanna Parigi propone una raccolta ancora più ambiziosa: dieci nuove canzoni e una clip video finale con ospiti di prestigio come Pino Arlacchi, Corrado Augias, Lella Costa, Cesare Fiumi, Kaballà, Leonardo Manera, Andrea Pinketts, Bruno Renzi. Un disco intenso, che affronta il tema della parola, delle sue smisurate e controverse potenzialità. “Le parole che insultano e le parole che sono insultate”, come spiega Pasquale Panella nel testo che presenta il cd. Interprete sofisticata e autrice di grande spessore, Susanna Parigi è una pianista apprezzata (ha suonato per Cocciante, Baglioni. Fiorella Mannoia), suona la fisarmonica, canta, scrive i testi, la musica e gli arrangiamenti delle sue canzoni. Chansonnière fiorentina ma trapiantata a Milano, propone un genere originalissimo che potrebbe essere definito "pop letterario". Fra i tanti prestigiosi incontri che può vantare nel suo curriculum c'è anche quello con il grande fotografo brasiliano Sebastião Salgado. In L'insulto delle parole sei brani sono firmati in coppia con Kaballà, il musicista di origini siciliane già autore fra gli altri di Carmen Consoli, Eros Ramazzotti. Antonella Ruggiero e Mario Venuti. C'è una riedizione di La canzone dei vecchi amanti di Jacques Brel arrangiata da Vince Tempera, mentre il pezzo che dà il titolo all'album è arrangiato da Stefano Dall'Ora. Gli altri arrangiamenti degli archi sono di Valentino Corvino. In tutto il disco la Parigi è accompagnata dal quartetto d’archi Arkè String Quartet. Scrive Susanna Parigi: Percorrere la storia di una parola è come scoprire sotto le pietre il segreto delle sorgenti. La parola ha una potenza smisurata, a volte può fare la differenza tra vivere o morire. La parola può dare la sensazione di appartenere a qualcos’altro, una folla, un esercito, un’ideale. Può comandare, contrattare, illudere. La parola è sacra. Le parole ingannano. Qualcuno ha detto “Non credo che alcun sistema filosofico riuscirà mai a sopprimere la schiavitù: tutt’al più ne muterà il nome”. Ecco l’insulto di cui ho sentito esigenza di scrivere oggi, forte, violento, talmente evidente che è un dolore terribile accorgersi che dai più non è visto. Non l’utilizzo del potere della parola a propri fini, tema vecchio come il mondo, ma il cambiare nome alle cose o cambiare le cose mantenendone il nome. Cambiare nome alle cose. Creare frastuono, confusione, incapacità di reazione. Ci vuole molto tempo prima che ci rendiamo conto di una trasformazione. Nel frattempo siamo già stati divorati. Le parole possono essere l’inferno e “due modi ci sono per non soffrire” scriveva Calvino. “Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e sapere riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio”. Non per l'impossibile ci dovremmo affidare ai sogni, ma per sognare il possibile, tentare di ridare forza a una parola ormai assolutamente priva di significato per ricostruirla, per ritornare a “fare” la parola. Condividi