PERUGIA - Prodotti biologici o convenzionali ma sempre all'insegna della territorialita' e' l'offerta su cui puntano i Mercati della terra, progetto che decolla anche in Umbria grazie al protocollo d'intesa presentato oggi a Perugia tra l'associazione promotrice Slow food, Legambiente, Cia e Aiab. L'idea e' recuperare la tradizione dei mercati, soprattutto laddove appaiono una realta' tramontata o marginale, per renderli cornici adatte alla riscoperta dell'agricoltura locale e di specifiche culture alimentari. La presidente di Slow Food Umbria Sonia Chellini ha anticipato - oggi in una conferenza stampa a Perugia - che il progetto, avviato a livello nazionale e all'estero, in Umbria produrra' risultati entro l'estate, almeno con eventi sperimentali. Due le piazze al momento individuate per dare avvio ai Mercati della terra: Umbertide, gia' teatro di Ecotipica, manifestazione di durata triennale promossa da Slow food e Aiab, e Terni, per le sue caratteristiche di grande centro urbano segnato da una distanza piu' marcata tra produttore e consumatore. ''Questi nuovi punti di contatto diretto tra produttori e acquirenti finali - ha detto la Chellini - serviranno ad accorciare la filiera eliminando passaggi che gravano sul prezzo finale, ma soprattutto daranno sostegno a un'economia locale che rischia la marginalita'''. Non solo economiche sono tuttavia le finalita' perseguite da un'associazione culturale come Slow Food: l'interesse per i mercati e la volonta' di ricollocarli nei centri storici togliendoli da aree periferiche ha a che vedere con il ''valore sociale'' riconosciuto a questi istituti. Il mercato, insomma, concepito come forma di socializzazione, come luogo di compravendita ma anche di incontro, conoscenza e degustazione attraverso i previsti ''laboratori del gusto'' e le ''osterie di mercato''. I Mercati della terra saranno appuntamenti fissi, almeno all'inizio mensili, anche se l'ambizione e' conseguire una cadenza settimanale per favorire un legame il piu' possibile continuo con la comunita' di riferimento. Un disciplinare garantira' il carattere territoriale dei prodotti offerti ed e' previsto che sui banchi dei produttori siano esposte le autocertificazioni fornite dagli stessi. A provvedere alle verifiche e in generale al management del mercato sara' un comitato di gestione che riunira' i rappresentanti di tutti i soggetti coinvolti nell'iniziativa, compresi i consumatori e le amministrazioni pubbliche. La presidente regionale di Legambiente Alessandra Paciotto ha espresso anche l'auspicio che i Mercati della terra rappresentino uno strumento per ''promuovere l'attenzione su modelli di agricoltura e di zootecnia diversi da quelli che attualmente creano problemi in Umbria''. Condividi