PERUGIA - Il congresso regionale della Cgil dell'Umbria ha eletto a scrutinio segreto il nuovo direttivo regionale composto da 103 membri. Hanno partecipato alle operazioni di voto 313 delegati. I favorevoli sono stati 234, 66 i contrari, 11 gli astenuti con una scheda nulla e una bianca. Pertanto si è espresso a favore della nuova composizione del direttivo, massimo organo politico del sindacato umbro, il 75% dei votanti.
All'interno del nuovo direttivo siedono 44 donne, pari a quasi il 44% del totale.
Il congresso ha anche approvato a larghissima maggioranza (solo 10 astenuti) un documento politico che traccia le linee di azione del sindacato per i prossimi anni (documento in allegato).
E' stata inoltre votata la delegazione, composta da 12 membri che rappresenterà l'Umbria al congresso nazionale della Cgil che si terrà a Rimini dal 5 all'8 maggio 2010.
Successivamente, il comitato direttivo neoeletto si è subito riunito per adempiere alle ulteriori operazioni di voto. Su proposta della Cgil nazionale, rappresentata da Paola Agnello Modica, il direttivo ha eletto Mario Bravi come nuovo segretario generale della Cgil regionale con 83 voti favorevoli, 9 contrari e 5 astenuti (97 votanti su 103 aventi diritto).
“Sappiamo di essere di fronte a un passaggio delicato e difficile, in cui non solo il lavoro è in crisi, ma sono sotto attacco i diritti fondamentali a partire dalla nostra Costituzione – ha detto il neoeletto segretario generale – Penso però che questa organizzazione sia in grado di compiere il necessario salto di qualità. Per fare questo la Cgil dovrà mettere in campo un'azione unitaria e solidale per l'Umbria evitando ogni logica meramente quantitativa nel rapporto tra territori”.
Bravi ha infatti spiegato come la crisi amplifichi le differenze, “non solo tra i ceti sociali, ma anche tra gli stessi territori”. Proprio per questo secondo il segretario, “è necessario tenere insieme le varie situazioni di difficoltà in un quadro di vertenzialità regionale”.
Poi il segretario, che ha ribadito l'auspicio suo e di tutta la Cgil di un'affermazione del centrosinistra alle prossime elezioni regionali, ha anche lanciato un monito ai partiti dello schieramento che devono “misurarsi con più forza sulle tematiche del lavoro e della crisi, superando atteggiamenti di equidistanza tra lavoratori e imprese”.
Un passaggio significativo è stato dedicato ai rapporti unitari: quella con Cisl e Uil è una divisione che Bravi definisce “profonda”, ma che non impedisce unità di azione, soprattutto affrontando le differenze attraverso il ricorso a due valori fondamentali: la democrazia interna e l'autonomia del sindacato.
Rinnovamento e valorizzazione delle esperienze maturate, pieno ruolo e funzione alla differenza di genere, salvaguardia dei pluralismi interni con l'impegno però a dar vita all'esterno ad un'azione unitaria ed efficace: questi gli altri elementi indicati da Bravi nel suo discorso di insediamento, concluso con un ringraziamento alla segreteria regionale uscente e con un richiamo al valore centrale dell'azione interna ed esterna della Cgil: la solidarietà.
SCHEDA
Mario Bravi è nato nel 1955 in Lussemburgo da una famiglia di minatori migranti. E' entrato in Cgil, nella Camera del Lavoro di Foligno, nel 1979. Nel 1983, a 27 anni, ne è diventato segretario. Nel 1991 è stato poi eletto in segreteria regionale della Cgil, come responsabile di organizzazione. Nel 1995 è passato alla Filt, la categoria dei trasporti, di cui è stato segretario regionale fino al 1999. Alla fine di quell'anno è stato poi eletto segretario generale dello Spi regionale, fino al 2004 quando è stato eletto alla guida della Camera del Lavoro di Perugia. Da oggi prende il posto di Manlio Mariotti, come segretario generale della Cgil dell'Umbria.
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