CASTIGLIONE DEL LAGO – Per coerenza con quanto previsto nel programma elettorale, presentato durante la campagna elettorale, dove era prevista la modifica dello statuto, la Giunta comunale di Castiglione del Lago ha annunciato la dimissione degli assessori che ricoprivano anche la carica di consiglieri comunali.
La modifica allo statuto era già stata apportata dal Consiglio nel novembre scorso e dopo avere espletato i passaggi formali richiesti dal regolamento, si è proceduto ora alle prime dimissioni di due dei quattro assessori. Questo per recuperare il maggior numero dei componenti della lista centro sinistra per Castiglione del Lago presentata alle elezioni dal Partito Democratico, Sinistra e Ambiente e Italia dei Valori e che era composta in larga parte da giovani e donne.
L’operazione è stata divisa in due sedute per mantenere l’operatività del Consiglio e della giunta. «L’operazione – queste le parole del Sindaco e degli assessori – viene formulata in questo modo per garantire il corretto funzionamento del Consiglio e della giunta, che rimane assolutamente unita come tutta la maggioranza di governo».
Nel Consiglio previsto per la settimana prossima presenteranno le dimissioni gli altri due assessori, quello ai servizi sociali e politiche giovanili e sport Alessio Meloni e l’assessore all’urbanistica e ambiente Nicola Cittadini, ai quali subentreranno due giovani donne, Ilaria Lucarelli e Barbara Fossati.
Hanno invece già presentato le dimissioni da consigliere l’assessore ai lavori pubblici Matteo Burico e l’assessore al bilancio e sicurezza Franco Bizzarri, a cui subentreranno rispettivamente i nuovi consiglieri Agrippino Balestrieri e Omar Sacconi . «Il consiglio sarà così allargato – chiarisce la giunta -, garantendo maggiore rappresentanza senza sostanziali spese aggiuntive. Tale scelta trova motivazione nel rispetto degli impegni presi con gli elettori, rispondendo in maniera etica in un momento in cui la politica perde credibilità, a causa di innumerevoli scandali. La giunta vuole trasparenza e coerenza con quello che era contemplato nel programma elettorale, e inoltre non fa altro che anticipare quello che diverrà, in corso di legislatura, un obbligo non appena il comune entrerà nella fascia dei 15.000 abitanti con il censimento del 2011.»
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