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PERUGIA - Achille Toro lascia la magistratura. Dopo 40 anni di carriera il procuratore aggiunto di Roma abbandona l'ordine giudiziario. Fatale il suo coinvolgimento nell'inchiesta della procura di Perugia per rivelazione del segreto d'ufficio assieme al figlio Camillo (accusato anche di favoreggiamento personale) nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla procura fiorentina sugli appalti per i lavori del G8 alla Maddalena. Il sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione Ignazio Patrone, nell'ambito dei primi accertamenti preliminari avviati sulla base delle notizie riportate dagli organi di stampa, ha chiesto due giorni fa al procuratore di Roma Giovanni Ferrara una serie di informazioni con "assoluta urgenza" necessarie per la formazione del fascicolo istruttorio. In particolare, Patrone ha chiesto conto dei principali atti di indagine (data di iscrizione del procedimento, il titolo dei reati, le persone indagate, i magistrati assegnatari e le attivita' svolte) compiuti a Roma con riferimento al filone G8 e, in particolare, a quello sul 'Salaria Sport Village' (Mondiali di nuoto) per il quale 'potrebbe esservi stata una fuga di notizie circa il sequestro/dissequestro delle opere eseguite'. Patrone ha sollecitato informazioni anche sulle date in cui si sono svolte le riunioni tra i pm romani e quelli di Firenze e sulla conferma delle notizie circa l'avvenuta estromissione di Toro dal gruppo dei reati contro la Pubblica Amministrazione. E ancora, se il procedimento romano fosse assegnato al gruppo di lavoro coordinato da Toro, se lo stesso abbia mai partecipato a riunioni in cui si e' parlato di detta indagine, e se siano avvenuti accessi al Re.Ge. (Registro Generale) sullo stato del procedimento tra il giugno 2009 e il gennaio 2010 "quando - ha sottolineato nella missiva a Ferrara - alcune delle persone sottoposte alle indagini a Firenze, secondo il gip Rosario Lupo, appaiono in grado di muoversi anche all'interno degli uffici giudiziari romani al fine di avere informazioni sui processi che possono interessare loro". Il secondo colpo di scena è venuto, invece. da Firenze poiché ci sarebbero nuovi sviluppi nel filone fiorentino dell'inchiesta della locale Procura sugli appalti per i grandi eventi. Secondo quanto si apprende da ambienti investigativi, ci sarebbero altri indagati nella vicenda della scuola marescialli dei carabinieri di Firenze. Si tratta di una delle opere che avrebbero dovuto essere realizzate nell'area di Castello. L'appalto venne vinto nel 2001 dalla Btp di Riccardo Fusi, alla quale fu pero' poi tolto e dato, nel 2005, all'Astaldi. Nel registro degli indagati comparirebbero i nomi di nuove persone hanno ricevuto avvisi di garanzia, ma che la scorsa settimana non erano state perquisite. Sempre secondo quanto si apprende, alla Procura di Firenze dovrebbe restare la competenza su questo filone di indagini, e anche la parte relativa al nuovo Auditorium del Maggio Musicale (il cosiddetto Parco della Musica di Firenze), mentre il resto dell'inchiesta dovrebbe essere trasferito a Perugia o Roma. Sia Fusi che il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso avrebbero presentato ricorso per il dissequestro dei documenti. Intanto il Tribunale del Riesame di Firenze potrebbe decidere gia' venerdi', ma piu' probabilmente martedi' prossimo, sulla richiesta di scarcerazione presentata dai legali dei 4 arrestati, Angelo Balducci, Fabio De Santis, Mauro Della Giovampaola e Diego Anemone, richiesta respinta ieri dal gip fiorentino Rosario Lupo. Condividi