PERUGIA - "Occorre una mobilitazione nazionale in difesa della Costituzione, per chiedere le immediate dimissioni del Presidente del Consiglio e il ritorno alle urne. A maggior ragione dopo la reazione scomposta e pericolosa cui stiamo assistendo”. Così Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dei Verdi e civici, riferendosi alle ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi in seguito alla bocciatura da parte della Corte costituzionale del Lodo Alfano. Per Dottorini, l’incostituzionalità del lodo Alfano nasce dalla “palese violazione di uno dei cardini della nostra democrazia, quello che prevede che i cittadini italiani sono uguali di fronte alla legge. Un principio duro da accettare per chi, di norma, confonde i propri interessi personali con quelli del paese”.
Secondo l’esponente dei Verdi e Civici era facilmente intuibile come il Lodo Alfano “votato a maggioranza semplice dal Parlamento, non bastasse per cambiare uno dei principi costituzionali più importanti: l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Il fatto che il capo del governo non accetti questo elementare dato di realtà, accettando di tornare tra i comuni mortali, è molto grave. E il fatto che i giudici Supremi abbiano rifiutato l’ennesima legge ad personam – aggiunge - è solo un bene per il nostro ordinamento giuridico che si vede in qualche modo risarcito di tutto tempo trascorso dal governo in carica ad occuparsi più degli affari privati di una persona che non di un rinnovamento generale del sistema processuale. Per non parlare delle tante occasioni di riforma perse, magari perché confliggenti con gli interessi del premier: dalle banche ai media e alle assicurazioni. Per questo – conclude Dottorini - è necessario fare sentire la voce e l’indignazione di quanti credono ancora in un paese di uguali, almeno davanti alla legge”.
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