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PERUGIA - “A nome del Consiglio regionale rendo omaggio al vostro illustre congiunto, un figlio della nostra Umbria che pur vivendo lontano dalla sua terra ha saputo testimoniarne, a livelli altissimi, i valori più autentici e profondi”. Con queste parole il presidente Fabrizio Bracco ha salutato i familiari di Socrate Mattoli, eminente figura della comunità italo-brasiliana, presidente onorario della Federazione italiana lavoratori emigrati e famiglie, morto lo scorso mese di luglio a San Paolo del Brasile. Il presidente Bracco ha voluto incontrare la vedova, Nicoletta Arcamone e i figli Maria Laura, Paola e Marco per esprimere loro “la gratitudine dell'Assemblea legislativa regionale nei confronti di un uomo che – ha detto il presidente – con la sua vita professionale e con la testimonianza di personale impegno sociale, a favore degli umbri emigrati e dei ceti più poveri del paese ospitante, ha reso onore all’Umbria e alla comunità dei nostri corregionali emigrati”. Socrate Mattoli, originario di Bevagna e folignate di adozione, dopo aver partecipato alla Guerra di liberazione, si laurea in ingegneria ed emigra in Brasile, dove fonda insieme ad altri la Sade, una delle più grandi compagnie di elettrificazione del continente sudamericano, dirigendola poi per molti anni. Insieme all’attività imprenditoriale porterà sempre avanti un intenso impegno sociale. Fu fondatore e presidente della prima associazione di umbri a San Paolo del Brasile, promosse i primi viaggi di giovani e anziani emigrati nella loro terra d’origine. Insieme alla moglie Nicoletta diede vita a San Paolo alla scuola interculturale italo-brasiliana “Eugenio Montale". Parte del suo impegno fu anche rivolto alle attività di sostegno allo sviluppo dei ceti più poveri del suo paese di adozione. Le sue ceneri riposano dal 30 settembre nel cimitero di Bevagna. Condividi