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CITTA' DI CASTELLO - “Sbirri”, docufilm sul mondo sommerso dello spaccio di droga, si aggiudica la terza edizione di Cdcinema, la rassegna cinematografica dedicata alle opere prime e seconde dei giovani registi italiani. Il giudizio insindacabile del pubblico ha scelto tra le otto pellicole in programma un film “di denuncia e di riflessione” ha detto il presidente di Cdcinema Massimo Dottorini presenziando alla consegna del premio al regista Roberto Burchielli da parte dell’assessore alla Cultura del comune tifernate Rossella Cestini. “I canali tematici e generalisti sono infarciti di serie ispirate al lavoro delle forze dell’ordine; noi abbiamo voluto cancellare la sceneggiatura, che resta come cornice, e rappresentare il loro lavoro per quello che è: duro, pericoloso e spesso drammatico” ha detto Burchielli, aggiungendo che “come al solito la realtà supera la fantasia sia per contenuti che per spettacolarità”. Il protagonista di “Sbirri” è Raul Bova, nella parte di un giornalista colpito dalla morte del figlio per overdose. Dopo la perdita, decide di conoscere il mondo del figlio, di indagarne le dinamiche e soprattutto denunciarne i capi. Lo fa seguendo la squadra antidroga di una grande città: “Le scene sono tutte vere” precisa il regista “è stata una prova attoriale per tutto il cast, dato che abbiamo lavorato con gente che non stava recitando, che stava vivendo la sua vita, seppure con compagni di viaggio un po’ ingombranti. È stato necessario svestire i personaggi di vezzi, fronzoli e caratteri perché avevano nel cast persone molto normali e tranquille non personaggi disegnati a tavolino dagli sceneggiatori. Per me si è trattato di un’esperienza entusiasmante tanto che quando non lavoravo ero sul set come seconda camera”. “Realismo e documento: non si è trattato solo di un’avventura” conclude Burchielli “ci sono stati anche frangenti in cui la nostra scelta ha avuto delle conseguenze pesanti. In una scena c’è Raul Bova in preda a conati perché così ha sfogato la tensione di attendere sei ore per poi veder arrestare un ragazzo, sorpreso nella casa dello spacciatore che i poliziotti cercavano da tempo di inchiodare”. Chi viene ospite a Cdcinema lo fa soprattutto perché ritiene che la promozione pagata con cifre altissime non sarà la strada del futuro, né per il cinema italiano né per il cinema europeo. “Esiste un circuito ampio e bello di produzioni che faticano ad arrivare nella programmazione dei cinema” sostiene il regista “in questa fase fanno da apripista a nuovi strumenti di promozione. Io credo molto nelle rassegne tematiche con un respiro locale perché concentrano l’attenzione su quanto le sale ignorano, contribuendo a cambiare il gusto del pubblico, cui viene proposto qualcosa di nuovo. In questo quadro che la giuria sia interamente popolare non è che la logica conseguenza”. “L’Amministrazione comunale ha sempre creduto nell’esperimento Cdcinema, che ormai può considerarsi una delle sezioni portanti del calendario di Estate in città” ha detto l’assessore Cestini, definendo “importante una riflessione approfondita sull’iniziativa che ha saputo aprire scenari inediti e trovare un pubblico per promuovere il cinema italiano. La nostra terra ha sempre svolto un ruolo culturale innovativo e Cdcinema deve proseguire lungo la strada intrapresa”. Soddisfazione è stata espressa da Massimo Dottorini per il seguito che la rassegna ha incontrato alla sua terza edizione: “La fase di rodaggio è terminata: ora inizia una sfida diversa, far crescere la manifestazione a partire da un consolidato di pubblico e di visibilità. Per fare di un’idea un evento infatti c’è bisogno non solo del volontariato ma anche di prospettive materiali e programmatiche. Su questo abbiamo intenzione di lavorare a partire da domani. Stasera complimenti al vincitore, che si è imposto sugli altri, ribaltando tutti i pronostici della vigilia e un ringraziamento a tutti coloro che hanno sostenuto Cdcinema Condividi