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di Daniele Bovi Tutt’altro discorso va fatto invece per quanto andato in scena ieri sera al teatro Morlacchi nel Round Midnight. Protagonisti assoluti il giovane e strepitoso trombonista Gianluca Petrella con la sua Cosmic band. Ospite d’eccezione il trombettista Paolo Fresu. Alle due di notte inoltrate, fuori dal Morlacchi, si “affrontano” due squadre: gli entusiasti e gli increduli. “Ma come ha fatto Fresu – fa un deluso – a prestarsi a ‘sta roba?”. Ad avviso di chi scrive ha fatto benissimo. La delusione forse nasce dalle aspettative. In troppi si attendevano uno spettacolo “classico”. E invece quel Cosmic band doveva far pensare. Nata come un omaggio alla musica del grande Sun Ra, gli echi di quella musica si avvertono nitidamente nella prima lunghissima suite e poi nelle altre due più brevi prima dell’arrivo di Fresu. Echi di suoni e mondi lontani come nella migliore tradizione del visionario Sun Ra: è lo spazio cosmico che arriva nelle orecchie con flebili suoni e melodie d’oltremondo. Se chiudi gli occhi ti immagini il vecchio Sun Ra sul palco vestito da Dio del Sole. L’ensemble guidato da Petrella impiega il trombone, la tromba, il sax tenore sostituito qua e là dal clarinetto, il sax baritono, una chitarra, il synth e una corposa sezione ritmica. Semplicemente immaginifico. Inutile, e fra l’altro poco rispettoso del talento della band di Petrella, qualsiasi tentativo di etichettatura. La band è sì un omaggio a quella musica visionaria ma al contempo la sorpassa e va oltre in un caleidoscopio musicale lavico e immaginifico. Echi di free jazz e dialoghi sinuosi si inseguono fino ad arrivare a fraseggi di bebop puro e semplice. A tratti, grazie agli innesti del Fender Rhodes, sembra di ascoltare lo Zawinul o il Corea di “Bitches Brew” o di “On The Corner”, capisaldi del Miles Davis in versione sciamano elettrico. Al bando, e forse sta qui il nocciolo della delusione di alcuni, i classici standard o assoli interminabili. In tutto questo magma lavico sta il piacere puro e semplice dell’improvvisazione che si snoda in mille torrenti differenti. Bellissima l’esecuzione di Fresu (che è il tocco di colore in più nella band di Petrella) e compagnia di “Second star to the right” proprio di Sun Ra, che la suonò in un disco con la Intergalactic Arkestra Condividi