La “tassa di facoltà” è una ulteriore forma di tassazione, differente e aggiuntiva rispetto alle normali tasse universitarie, che l'Ateneo perugino è stato costretto a prendere in considerazione in seguito ai tagli del Governo. Un “ticket” che ciascuno studente dovrebbe conferire alla propria facoltà per l'utilizzo delle strutture (laboratori, biblioteche, ecc...) della stessa.
Dal momento che non c'è ancora alcuna posizione ufficiale da parte dell'ateneo – prosegue Esposito – il Consiglio di Scienze non era in alcun modo titolato a pronunciarsi a riguardo. E' stata anticipata e scavalcata una discussione che deve essere portata avanti negli organi preposti (in particolare in Senato Accademico), data la complessità e la delicatezza dell'argomento.
La Sinistra Universitaria – UdU comprende la situazione di crisi che l'ateneo perugino sta attraversando, in seguito ai tagli del Governo che si stanno già abbattendo sull'università pubblica e di conseguenza anche sugli studenti.
"E' proprio per questo – conclude Esposito – che avevamo avanzato un dialogo col Rettore e le istituzioni tutte ma, soprattutto di fronte ad affronti di questa portata, resteremo inamovibili in difesa degli studenti e delle loro famiglie, le fasce deboli perennemente inascoltate che finiscono sempre per subire le politiche dei piani alti”.
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