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PERUGIA - Dodici villette in costruzione, ma anche nuove e gia' abitate da giovani coppie di sposi, sono state sequestrate dal Corpo Forestale dello Stato; un presunto abuso edilizio nella zona del lago Trasimeno sta creando problemi all'amministrazione comunale di Magione, che respinge il toto ogni addebito, ricordando che le pratiche di quelle costruzioni, planimetrie e confini, localizzazioni, sono state approvate dalla Conferenza dei servizi dove siedono rappresentanti di Comune, Regione e Provincia. Quindi - come ha detto il sindaco di Magione Massimo Alunni Proietti - tutto regolare. I sigilli alle villette con tanto di segnalazioni, sono stati messi dagli uomini del Corpo Forestale che da settembre scorso stavano indagando nella zona di San Feliciano, parte alta, dove in un bosco sarebbero state appunto realizzate delle villette, alcune ancora al grezzo. Il riserbo e' massimo, ma la procura della repubblica di Perugia che ha ricevuto un fascicolo ha avviato ulteriori accertamenti, perche' alcune villette sarebbero state costruite in zone dove vige il vincolo ambientale. Il Piano regolatore del comune di Magione verra' nuovamente preso in considerazione e vagliato dagli investigatori, poiche' da indiscrezioni sembrerebbe che il comune non abbia dato corso all'adeguamento del 2002, del piano paesistico provinciale, che proibiva li', le costruzioni; un tecnico comunale sarebbe indagato, ma il sindaco difende la linea dell'amministrazione comunale. ''La variante al piano regolatore - ha detto Alunni Proietti - e' stata approvata all'interno di una conferenza dei servizi tra comune, provincia e regione''. Non si esclude che l'inchiesta possa allargarsi anche ai comportamenti di chi doveva controllare gli atti. Condividi