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Delusione, paura e rabbia. Sono questi i sentimenti che si potevano leggere chiaramente stamattina, venerdì 12 giugno, sui volti delle oltre 100 lavoratrici della Euroservice di Castiglione del Lago che hanno partecipato all'assemblea aperta, indetta dalla Flai Cgil dell'Umbria davanti ai cancelli della cooperativa. Delusione e paura per un futuro che appare ogni giorno più incerto. Rabbia per il mancato accordo con Nestlè che significa per tutte, con ogni probabilità, la perdita del proprio posto di lavoro. A meno di un mese dal periodo in cui solitamente riprende l'attività di Euroservice, le lavoratrici della cooperativa sono infatti prive di qualsiasi certezza sul proprio futuro. Tuttavia, dalle comunicazioni di Euroservice alla Flai Cgil, dopo l'incontro tenuto con la multinazionale, appare chiaro che il destino di queste donne sia segnato. Eppure, proprio ieri, in una nota ufficiale, Nestlè ha descritto una situazione molto diversa rispetto a quella riportata dalla direzione di Euroservice. “E allora – si domanda Vincenzo Sgalla, segretario generale della Flai-Cgil dell'Umbria - quale è la verità? Esiste ancora una possibilità per Euroservice di ottenere la commessa per la campagna di lavorazione 2009 in Perugina? Oppure, come, nemmeno tanto velatamente, ci è stato riportato, Nestlè avrebbe già individuato soggetti alternativi, anche al di fuori del territorio umbro?”. Dubbi e ambiguità con cui la Cgil dice di “non voler avere più niente a che fare”. E incalza ancora il segretario Sgalla: “Nestlè sappia che per quanto ci riguarda 150 lavoratrici hanno lavorato lo scorso anno e 150 devono lavorare quest'anno, che sia per conto di Euroservice, o direttamente per la Perugina. Questa è la posizione che sosterremo al coordinamento nazionale previsto per il prossimo 22 giugno, posizione che dal coordinamento stesso è condivisa e appoggiata”. Di qui l'appello della Cgil a tutte le forze politiche e istituzionali, territoriali e regionali, per “denunciare insieme” il comportamento di “irresponsabilità sociale di impresa” che Nestlè sta adottando nei confronti del nostro territorio. “Una multinazionale – afferma ancora Vincenzo Sgalla – che considera 150 persone che da 20 anni, lavorano per lei, seppure con diritti inferiori dei suoi dipendenti diretti, un problema sociale non proprio”. Per la prossima settimana è previsto un incontro con le istituzioni regionali, mentre la Cgil è già impegnata nell'organizzazione di una mobilitazione di tutto il comprensorio del Lago Trasimeno. Poi c'è l'appuntamento nazionale del 22 giugno: “Se in quella sede Nestlè pensa di cavarsela con risposte evasive si sbaglia di grosso – conclude il segretario della Flai Cgil – sappia infatti che siamo pronti, se necessario, a coinvolgere direttamente nella mobilitazione lo stabilimento di San Sisto”. Condividi