Fuori anche dall'Europarlamento: dopo essere stata esclusa dal Parlamento nazionale, la sinistra non occuperà neanche un seggio a Strasburgo.Essere arrivati all'appuntamento divisi è stato dunque fatale e come è tradizione gli ex compagni di partito litigano sulle responsabilità. ''C'è stata una scissione di troppo...'', commenta sarcastico il segretario del Prc Paolo Ferrero. Nessun pentimento replica il governatore della Puglia Nichi Vendola, che rilancia: ''Il cantiere è aperto, il cammino continua''. In testa l'ostacolo del quorum, ma la sfida per tutti, fin dall'inizio della maratona elettorale, è in famiglia: e parte la battaglia 'fratricida' con il timore di essere i soli a perdere. Due 'cartelli', tre sedi: Rifondazione si dà appuntamento al partito in via del Policlinico, Sinistra e Libertà poco distante a via Napoleone III. Ma, a sorpresa, anche il Pdci decide di attendere il responso delle urne in proprio (in un palazzo a Piazza Augusto Imperatore). Questioni logisitiche, spiegano al partito. Ma c'è chi maligna e sostiene che il segretario Oliviero Diliberto non abbia intenzione di esporsi troppo. E in effetti l'ex ministro della Giustizia è l'unico fra i 'big' a non voler commentare i risultati. L'attesa inizia nel tardo pomeriggio e le previsioni sono pessimistiche: si ragiona già su quali strategie mettere in campo in caso di debacle. La parola d'ordine è dunque prudenza, ma quando i militanti di Rifondazione guardano i primi dati alla tv qualcuno fa fatica a contenere la rabbia: ''Datemi uno del Pd che lo bastono'', dice un militante nella sede del Prc commentando le proiezioni secondo cui Sinistra e libertà avrebbe superato di poco Rifondazione comunista ma senza che nessuno dei due partiti abbia scavalcato il tetto del 4%. ''No - risponde secca un'altra militante - datemi uno di Sinistra e libertà che lo bastono più forte''. Una, due, tre: le proiezioni avanzano e consolidano la certezza di non avercela fatta. Pentiti delle divisioni? Nessuno osa rispondere sì. E al contrario punta il dito contro l'avversario-amico: ''Se Sinistra e Libertà preferisce i socialisti e i craxiani'' per Paolo Ferrero un progetto insieme non sarà mai possibile. Ma, è il ragionamento, se invece vogliono costruire la sinistra allora la porta di casa è aperta. Vendola, Fava, i Verdi e i socialisti non ci pensano proprio però a far rientro alla base: il progetto al quale hanno dato vita ''è un cantiere aperto e - afferma Nichi Vendola - il cammino continua''. Il ragionamento è chiaro: chi vuole, e dunque anche Ferrero, è il benvenuto. Nessun bisogno di cancellare le diversità, spiega il governatore della Puglia. L'orizzonte è costruire una sinistra moderna e per fare questo, dicono da Sinistra e Libertà, servono ''molti occhi''. E nessuna retromarcia anche se non si e' raggiunto il quorum: ''Sopra il 3% è un grande risultato. Anzi un risultato straordinario'', arriva a dire Claudio Fava. Condividi