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La commissione regionale per studiare e analizzare le inmfiltrazioni mafiose in Umbria si farà. Con un voto collegiale che ha unito maggioranza e opposizione è passata la proposta del capogruppo del Prc, Stefano Vinti, che era stata appoggiata in prima battuta da Fabrizio Bracco del Pd. Una decisione storica perchè all'interno della commissione si studieranno a fondo anche i percorsi dell'entrata in Umbria dello spaccio di droga che sta alla base di uno dei commercio delle mafie in Umbria. Gli altri due sono: edilizia e immobiliare a fine turistico-commerciale. La mappatura droga è stata accolta positivamente anche dal centrodestra che da tempo vuole una commissione ad hoc. Ora grazie all'intuizione di Rifondazione avranno uno strumento più ampio. Unico assente al voto il capogruppo del Pdci, Roberto Carpinelli. La commissione sulle infiltrazioni mafiose nasce dall'allarme lanciato dall'associazione Libera e dall'annuale commissione antimafia che dedica all'Umbria diversi capitoli. Definendola una nuova frontiera per la mafia siciliana e quella calabrese. L'ultimi blitz risale al marzo del 2008: quando la magistratura addirittura aveva individuato ben 57 tra collusi e mafiosi che ripulivano i soldi in Umbria per investire, con tanto di ricatto, in Calabria e in Sardegna. La commissione sarà un utile strumento per le istituzioni che effettuano bandi per appalti pubblici e redigono modifiche ai piani regolatori. Settori dove la malapianta della mafia si vuole annidare. Condividi