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PERUGIA – In tempi di crisi economica, che si fa sentire anche nel settore agricolo, il ruolo dell’“Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione in Agricoltura” è decisivo sia per la gestione del Piano di Sviluppo Rurale, sia per continuare ad assicurare ai vari comparti dell’agroalimentare regionale, alle aziende ed agli agricoltori, in modo rapido ed efficiente, le informazioni, i servizi e l’assistenza tecnica di cui hanno bisogno per svolgere al meglio la loro attività. È quanto ha ribadito l’amministratore unico dell’“Arusia” Adolfo Orsini, che stamani, nella tradizionale conferenza-stampa d’inizio anno svoltasi a Perugia presso la sede dell’ente, ha tracciato con i giornalisti un bilancio del lavoro dell’agenzia nel 2008, e delineato i programmi in corso per il 2009. Accompagnato dal direttore dell’“Arusia” Franco Todini e sulla scorta di una sintesi distribuita alla stampa, Orsini ha detto che sono già oltre quattromila le istruttorie completate, relative alle misure agroambientali del Piano di Sviluppo Rurale, e che 60 elenchi di liquidazione consentiranno di erogare complessivamente un premio di 10 milioni di euro, ripartito fra 2 mila 573 aziende. Particolare attenzione è stata posta sul processo di “reingegnerizzazione” della struttura e delle procedure dell’agenzia, che, fondandosi sulla “creazione di data-base – come li ha definiti il direttore Todini – plurimi e allargati, permettono di gestire le misure del Piano di Sviluppo Rurale secondo un approccio sistemico ed unitario. Tutto ciò – ha detto Todini – per una nuova tipologia di istruttoria, che realizzi una ‘filiera corta’ anche delle procedure, cioè in grado di eliminare inutili passaggi intermedi ed abbreviare i tempi per le imprese e gli agricoltori”. Servizi fitosanitari per la protezione delle piante; “Progetto Chianina”; suinicoltura (con la selezione del suino “Ibrido Umbria” allevato all’aperto); vitivinicoltura (con il recupero di vitigni autoctoni come il “Pecorino” di Norcia e il “Moscatodi Nocera”, oltre ad un progetto per la valorizzazione del “vinsanto” di Castel Viscardo); olivicoltura (con le prove per la raccolta meccanizzata e la mappatura del patrimonio olivicolo regionale): questi i punti principali dell’attività dell’agenzia, che ha proceduto altresì – ha annunciato Orsini - all’acquisto di un “ramo d’impresa” del vecchio Centro Agroalimentare dell’Umbria, per attività di studio e ricerca finalizzate alla promozione delle produzioni agroalimentari tipiche regionali. Nel quadro della necessità di individuare opportunità di reddito integrative a quelle tradizionali, l’Arusia ha messo in piedi, con l’Istituto Agrario “Angelo Patrizi” di Città di Castello, un programma di recupero della “pesca di Montecorona”, coltivazione in auge mezzo secolo fa. Condividi