di Stefano Vinti
Per gli americani che sono cresciuti in un mondo in cui essere gli USA significava essere il numero uno (vale a dire ogni cittadino americano a partire all'incirca dal 1870) l' idea che la Cina possa spodestare gli Stati Uniti come la più grande economia del mondo è inconcepibile. Molti americani credono che il primato economico sia un diritto inalienabile, a tal punto da renderlo parte della loro identità nazionale.
Nel 2014, il Financial Time commentò così lo scioccante rapporto sull'economia globale del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale:" Ora è ufficiale. Il Fmi stima che nel 2014 le dimensioni dell'economia statunitense sono state 17.400 miliardi, mentre quelle dell'economia cinese 17.600 miliardi". Sempre il Financial Time proseguì notando che " non più tardi del 2005 l'economia cinese era meno della metà di quella degli Stati Uniti".
Analizzata in base alla parità del potere d'acquisto, la Cina non solo ha superato gli Stati Uniti, ma rappresenta anche il 18 per cento del PIL mondiale rispetto al meno 2 per cento del 1980.
Il rallentamento economico cinese? Dal 2008 in poi il 40 per cento dell'intera crescita mondiale si è realizzato in un solo paese: la Cina.
La crisi Ucraina e il tentativo di prolungare la guerra da parte degli USA (i costi di vite umane, dolori e sofferenze sono considerati variabili secondarie), punta ad impantanare la Russia in quanto 'alleato' della Cina.
 

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