Spigolature: "La nuova gaffe di Angelino Alfano"

Dopo il caso Shalabayeva che ha scatenato una bagarre infinita di accuse all’indirizzo del Ministro degli Interni, Angelino Alfano, ci ha voluto stupire di nuovo nominando la dottoressa Giovanna Iurato alla guida della Direzione Centrale per gli affari dei culti, che ha esclusiva competenza di studio ed approfondimento giuridico del riconoscimento dei culti diversi da quello cattolico.
Immemore del pandemonio che aveva suscitato la nomina a prefetto dell’Aquila della dottoressa Iurato, Alfano ha conferito alla stessa un altro prestigioso incarico nonostante la vergognosa vicenda che ha avuto per protagonista l’ex prefetto aquilano. La sua storia presenta aspetti particolarmente immorali che suscitano amarezza ed indignazione. I fatti: sono le finte lacrime da lei piante ed il falso dolore espressi al cospetto delle bare dei giovani morti sotto il crollo della Casa dello Studente e di fronte alle rovine catastrofiche del capoluogo abruzzese, nel momento della sua visita alla città nell’immediatezza del disastroso evento sismico di quattro anni fa.
Sconcerto ancora più grave, considerando che in quel momento, la Iurato era a rappresentare in veste ufficiale il Paese per tributare il sentimento del cordoglio collettivo nazionale.
Sarebbe andata già bene se lo scandalo fosse finito in quella indegna lacrimevole esibizione.
Nell’intercettazione di una telefonata di qualche tempo dopo, intrattenuta con l’ex capo della Direzione Centrale Anticrimine, Franco Gratteri, la dottoressa Iurato, molto candidamente e anche molto spudoratamente, fece edotto il suo superiore della finzione del comportamento assunto in quella circostanza, dichiarando di essersi attenuta scrupolosamente ai suggerimenti paterni. Doveva, cioè, mostrarsi affranta ed in lacrime per guadagnare qualche titolo sui giornali ed un briciolo di notorietà a livello nazionale.
La ex prefetto aquilano non è nuova a comportamenti esecrabili e penalmente rilevanti tanto da essere stata anche indagata dalla Procura di Napoli nell’inchiesta sugli appalti del Centro elaborazione dati della Polizia.
Forse sarebbe il caso che il Ministro Alfano, prima di prendere iniziative, esaminasse con più attenzione le storie personali dei soggetti per i quali intende assumere provvedimenti ed ascoltasse meno voci interessate provenienti dall’ ”alto”.
Perugia 27.07.2013

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