Federazione della Sinistra/ Calistri: "Ora un'assemblea regionale entro marzo"
di Franco Calistri, Socialismo 2000 -
Fino a ieri in Umbria la Federazione della Sinistra ha attirato l'attenzione più per i contrasti interni tra le sue diverse componenti, il più delle volte su questioni di assetti e postazioni istituzionali, che per una sua capacità di proposta politica unitaria. Dopo l'assemblea di Ponte san Giovanni con il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero e le impegnative dichiarazioni del segretario regionale dei Comunisti italiani, Giuseppe Mascio, le incomprensioni ed i distinguo paiono fatti di un passato non esaltante, superati una volta per tutte. Bene, ma non facciamo trascorrere altro tempo, si dia da subito un segnale chiaro ed inequivocabile che finalmente anche in Umbria questo nuovo soggetto politico è in campo ed intende fare la sua parte. Per questo si propone che entro marzo si vada ad un Assemblea regionale che assuma i caratteri di atto fondativo della Federazione umbra, in grado di rilanciare il progetto a livello regionale, avviando una campagna di massa sui temi del lavoro e della necessità che l'Umbria si doti di un Piano regionale straordinario per il Lavoro.
Per combattere la crisi, prima il lavoro, così titolava il primo documento pubblico della Federazione della Sinistra dell'Umbria (era il novembre del 2009) e da lì, dalla questione lavoro, dalle questioni dei diritti, da quanto ci ha insegnato la lotta dei lavoratori FIAT che bisogna riprendere il discorso e l'iniziativa, individuando nella questione lavoro il terreno principe per la costruzione di una proposta politica che renda la Federazione soggetto protagonista ed attorno alla quale costruire consenso e mobilitazione. E' e deve essere il lavoro la stella polare dell'iniziativa della Federazione, il punto di vista dal quale leggere quanto accade in Italia e nel mondo.
Fin dall'inizio tutte le varie componenti che hanno dato vita al progetto di Federazione sono stati concordi nell'affermare che non si trattava dell'ennesimo tentativo di mettere insieme spezzoni di gruppi dirigenti sopravvissuti a non certo esaltanti vicende politiche, ma di avviare un processo che nel concreto delle mobilitazioni costruisse un nuovo protagonismo della Sinistra. Per questo si propone di andare ad un'Assemblea regionale che non sia solo ritualità di gruppi dirigenti ma fin da subito tracci la direzione di marcia, indichi fin da subito il terreno prioritario di iniziativa e mobilitazione.

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