05/01/2011 - 13:40|Non c’è solo la Fiom. L’accordo di Mirafiori sta lacerando la stessa Cgil. La leader Camusso insiste sulla necessità di partecipare al referendum per votare no, ma poi adeguarsi all’esito del voto, e ove prevalessero i sì apporre al “dettato” di Marchionne una firma “tecnica”.
05/01/2011 - 12:29|Perugia – “La Cgil che Vogliamo” non molla l’osso e accanto alle sue battaglie crescono le tensioni dentro la Camera del Lavoro. Dopo le dichiarazioni del segretario provinciale Vincenzo Sgalla, infatti, arriva il monito del segretario generale di Fp-Cgil Umbria Vanda Scarpelli.
05/01/2011 - 10:19|La vicenda dell'accordo imposto dalla Fiat a Mirafiori impone a tutti coloro che hanno a cuore la democrazia quale è stata costruita nella storia repubblicana una presa di posizione non dettata dalla "semplice" solidarietà ma dalla consapevolezza delle autentiche poste in gioco.
05/01/2011 - 09:57|Miracolo! Un esponente del Pd riesce a dire una cosa di sinistra! Peccato che ci riesccono e raramente solo quando stanno all'opposizione. Sulla tassazione delle rendite finanziarie la sinistra radicale fu isolata, criminalizzata e battuta durante il governo Prodi.
05/01/2011 - 09:52|Pubblichiamo uno stralcio della lettera che un gruppo di ex delegati Fim e Uilm ha inviato alle rispettive segreterie sindacali segnalando che sono prioritari i diritti dei lavoratori (da Liberazione 4 gen 2011)
05/01/2011 - 09:17|Su micromega.net è partita la raccolta di firme "Sì ai diritti, No ai ricatti. La società civile con la Fiom". L'appello, che appoggia lo sciopero del 28 gennaio, è firmato, tra gli altri da personaggi come Camilleri, Flores d'Arcais e Hack.
04/01/2011 - 17:19|Oltre 1,2 milioni di lavoratori irregolari nelle aziende ispezionate negli ultimi 5 anni; di questi il 47,2% (pari a 581.360 lavoratori) e' stato scovato completamente in nero. A differenza di diffusi luoghi comuni, questo fenomeno non e' prevalentemente radicato nel Mezzogiorno.
04/01/2011 - 14:05|Perugia - Secondo il coordinatore dell'area "La Cgil che vogliamo", i vertici del sindacato non stanno andando nella direzione giusta: "La posta in gioco è alta -dichiara Paolo Favetta- e senza il sostegno della minoranza, non si va da nessuna parte".
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