TERNI - Il voto del senato del 7 agosto sul decreto Mille proroghe rappresenta un nuovo duro colpo alla città di Terni, già pesantemente colpita dalla crisi e dal commissariamento del Comune. Oltre 10 milioni di euro di taglio al bando periferie si tradurranno in meno investimenti, meno attività delle imprese, meno posti di lavoro, ulteriore degrado delle periferie. Di questo i ternani possono ringraziare la nuova maggioranza giallo-verde tanto quanto la finta opposizione PD e FI per il voto unanime in Senato.

È curioso notare che i partiti protagonisti di campagne elettorali demagogiche sulla sicurezza, alle politiche ed alle amministrative, alla prima prova concreta, la riqualificazione delle periferie, tema strategicamente legato alla sicurezza, cadano immediatamente in contraddizione.

Potere al Popolo - Terni ribadisce quanto già esposto nel programma nazionale e locale nelle recenti scadenze elettorali: la centralità del controllo popolare sugli appalti e sui finanziamenti, specie in materia di opere pubbliche, nonché la priorità della partecipazione diretta e della consapevolezza dei cittadini sulle scelte urbanistiche e strutturali che riguardano la città. Riqualificazione e partecipazione come strumenti di democrazia e di inclusione sociale, argine contro l’attuale deriva xenofoba italiana alimentata dalle stesse forze politiche di maggioranza legastellata. La lotta al precariato e all’insicurezza dei cittadini parte dalla garanzia della dignità umana che si fonda sul lavoro, sul reddito e su quartieri riqualificati, vivibili e serviti dai servizi pubblici e socio-educativi. La Dignità non si costruisce tramite “Decreto”, poco dignitoso per i lavoratori ma dignitoso per padroni ed evasori, ennesima riforma da destra del mercato del lavoro, ma garantendo la qualità della vita quotidiana dei cittadini.

Potere al Popolo

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