"Pur avendo dato il nostro contributo ai lavori - sostiene in una nota il Guppo PDL al Comune di Perugia - per responsabilità politica e per limitare i danni, voteremo contro il nuovo regolamento della ZTL. Abbiamo mille motivi per dire NO  al regolamento ZTL  il primo è il modo di concepire  la visione di una città che da parte nostra è completamente diversa da come viene vista a sinistra . Fare rivivere e rilanciare il cuore della Città è stato sin dalla catena ai Tre Archi il nostro primario obiettivo. Il rilancio economico e commerciale del Centro è uno degli obiettivi principale della politica del PdL, bisogna prendere atto che oggi il nostro centro è un malato grave e questi  provvedimenti non fanno altro che decretarne la fine: aspettiamo da decenni il rilancio del Mercato Coperto che fine hanno fatto i tanti sbandierati progetti?"

 

"Non concordiamo sulla politica di accesso all’acropoli attuata negli ultimi anni. Questa politica - continua la nota del Gruppo PDL -  è responsabile - insieme ad altri provvedimenti assunti dalla sinistra come la trasformazione di garage e fondi in appartamenti, accanto a scelte urbanistiche e commerciali rivolte alla periferia - del progressivo spopolamento e degrado del centro storico. L’esito di questa politica è stato chiaramente fallimentare: svuotamento del centro storico, diminuzione e impoverimento degli esercizi che insistono nell’acropoli, conseguente aumento dell’insicurezza. Il tutto, forse, per avvantaggiare il Minimetrò, senza peraltro neppure raggiungere lo scopo, con un ulteriore danno per le tasche dei cittadini (costretti a finanziare un servizio costoso e inutile). Queste scelte dell’Amministrazione sono state anche il frutto di una premessa ideologica che non condividiamo: l’ostilità storica della sinistra a quella parte della città, il centro visto come il quartiere dei ricchi, che è invece memoria storica ed identitaria, spazio comunitario e patrimonio di tutti i perugini".

 

"Avrebbe avuto infatti senso - sottilinea il Gruppo PDL  del Comune di Perugia - chiedere ai perugini di lasciare l’auto ai parcheggi se, ad esempio, riportando il biglietto del trasporto pubblico non si pagasse la sosta, se le corse dei mezzi pubblici fossero frequenti e coprissero anche gli orari notturni, se l’accesso libero fosse consentito almeno nel fine settimana, se i biglietti degli autobus non fossero i più cari d’Italia e se i parcheggi non costassero più che a Roma o Montecarlo. Non essendoci queste condizioni, l’unica soluzione che resta è la riapertura integrale della zona ZTL, ampliando le aree pedonali e gli spazi riservati ai residenti. Se non si ridisegnano nel complesso anche orari e costi dei mezzi pubblici e dei parcheggi, finiremo col fare del centro storico una riserva indiana presa d’assalto dai balordi. Certo è  che l’allargamento della fascia oraria dello ZTL rappresenta il segnale del fallimento di quelle scelte. Con 20 anni di ritardo la sinistra comincia faticosamente a capire che quella utopia di “chiudere il centro” ha rappresentato il primo elemento per il suo lento spopolamento. Meglio tardi che mai!"

 

"Detto questo - conclude la nota del PDL - rivendichiamo il contributo dato in Commissione insieme ai nostri alleati. Un contributo che ha portato, innanzitutto, alla limitazione dei permessi per le varie “caste” di turno (permessi diventati negli anni una sorta di regalia: Enti pubblici, magistrati, politici , dirigenti e notabili) a fronte di limitazioni per famiglie residenti e per chi lavora nell’acropoli. In quest’ottica abbiamo ottenuto anche un altro risultato significativo: l’abolizione del potere discrezionale dell’Osservatorio per la ZTL che ha portato nel tempo ad un proliferare di permessi “eccezionali”. Resta però l’impianto di fondo di una politica per il centro storico che non condividiamo e che ci porta a dire “no” a questo nuovo regolamento, stantio come quelle scelte di venti anni fa che hanno messo in pericolo la vitalità stessa di questa parte, importantissima, della città".
 

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