“La Giunta deve riferire in dettaglio quali conseguenze ha avuto l’introduzione del ticket sulle visite  specialistiche in regime di intramoenia e se, come sospettiamo, il gettito ricavato non solo non è stato quello stimato ma addirittura ha subito una contrazione, quali siano gli intendimenti dell’esecutivo per recuperare gli oltre tre milioni e mezzo di euro che aveva ritenuto di poter ottenere attraverso questo balzello indegno e ai limiti della legalità”. A chiederlo è il consigliere di Fare Italia, Franco Zaffini, che presenta un’interrogazione all’esecutivo regionale per conoscere un primo bilancio degli effetti prodotti dall’aumento del 29 per cento sulle visite specialistiche, a sette mesi dalla sua introduzione.

 

“Non è passato neanche un anno – dice Zaffini – da quando, come facili profeti, abbiamo presentato un’interrogazione dettagliatamente argomentata per chiedere il ritiro, in autotutela, della delibera regionale che avviava la stagione della supertassa sull’intramoenia. Oggi chiediamo conto – continua – di ciò che avevamo ampiamente previsto, ossia del mancato gettito atteso dalla tassazione, per via della contrazione delle richieste di prestazioni in regime di intramoenia: la Regione ci dica qual è il numero di visite effettuato da febbraio 2012 ad oggi e la variazione rispetto allo stesso periodo 2011, la differenza di entrate tra i due anni e soprattutto come intenda recuperare il mancato gettito; quale altro provvedimento creativo, quanto vessatorio, ha in mente per i cittadini e i medici dell’Umbria”.

 

Nell’interrogazione presentata lo scorso Marzo, Zaffini sottolineava, poi, altri aspetti critici che il consigliere rimarca nell’atto presentato in questi giorni: “Insieme alla riduzione delle prestazioni – incalza – a novembre i medici dovranno opzionare il tipo di regime in cui intendono esercitare la professione ed è piuttosto verosimile ritenere che molti di quelli che adesso esercitano in regime convenzionato, decidano di passare all’extramoenia, con il conseguente impoverimento dell’offerta del servizio sanitario regionale che comporterebbe, da un lato, l’ulteriore allungamento delle liste d’attesa, dall’altro, una sempre maggiore attrattiva delle regioni limitrofe, ingrassando la già considerevole mobilità passiva umbra”.    

 

“A novembre, inoltre – afferma ancora Zaffini – si pronuncerà il Tar sui numerosi ricorsi dei medici riguardo l’illegittimità del ticket sull’intramoenia, che oltre al danno del mancato gettito, potrebbe comportare per la Regione la beffa di una sentenza sfavorevole e costosa in termini di risarcimenti. Oggi – conclude l’esponente d’opposizione - paghiamo le conseguenze di una scelta ideologica che ha voluto colpire chi usufruisce del servizio di visite in intramoenia, spesso pazienti che non possono attendere le liste d’attesa del servizio pubblico, piuttosto che far contribuire tutti con un mini-ticket sulle prescrizioni, come suggeriva, peraltro, il Governo, secondo leggi elementari di macroeconomica per le quali allargare la platea dei contribuenti comporta un maggiore gettito con minor aggravio”.

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