PERUGIA - Le elezioni per i Presidenti  della Province e dei nuovi Consigli provinciali confermano il centrosinistra alla guida degli enti.

Un risultato positivo e non scontato. Le affermazioni  del sindaco di Foligno, Nando Mismetti, e del sindaco di Terni, Leopoldo di Girolamo, sono le conferme di  amministratori di qualità e di grande sensibilità sociale, uomini della politica, attrezzati per fronteggiare la crisi economica e sociale che investe tutto il territorio regionale, ad iniziare dal patrimonio produttivo ed industriale.

In un contesto in cui le liste di centrosinistra eleggono sette consiglieri a Perugia e sette a Terni,  conseguendo la maggioranza dei consigli, due grandi risultati da registrare sono quelli di Filippo Stirati, sindaco di Gubbio, che conquista un ottimo terzo posto tra gli eletti perugini, e di Marco Rosati, vicesindaco di Giove, a Terni.

Significativa è l’affermazione di Stirati, perché oltre che sindaco di Gubbio, si è candidato a rappresentare una “sinistra plurale”, articolata e diffusa, raccogliendo consensi tra le liste civiche del centrosinistra, da Assisi e Bettona, oltre che La Sinistra per Perugia e da un partito importante come Sel. Lo stesso vale per Marco Rosati, la cui candidatura ha incassato il sostegno della Sinistra per Terni e di Sel.

I risultati di Stirati e di Rosati aprono prospettive nuove ed inedite per il campo della sinistra umbra, aprono la possibilità di avviare un processo di aggregazione, non identitario e settario, ma di reale rappresentanza di soggetti sociali più deboli e più colpiti dalle politiche di austerità, in vista delle imminenti elezioni regionali del 2015.

Registriamo l’ennesima sconfitta del gruppo dirigente di Rifondazione Comunista, che autoescludendosi da un rapporto unitario con le forze della sinistra, propone un proprio candidato, che esce pesantemente sconfitto ed è escluso dal Consiglio Provinciale di Perugia, mentre a Terni, addirittura, il partito pratica l’astensionismo, confermando la tendenza all’azzeramento della propria rappresentanza.

Dopo i catastrofici risultati delle elezioni comunali, dove Rifondazione non elegge neppure un consigliere in decine di comuni, tra cui Perugia, Terni, Spoleto, Foligno, Gubbio, ecc., ora è il turno delle Province di Perugia e di Terni.

Un gruppo dirigente che azzera Rifondazione, non fa autocritica e neppure si dimette, anzi, si autoassolve e si autopromuove: afferma che il PD è impresentabile ma mette un candidato nella lista di centrosinistra; dice che vuole costruire la sinistra unitaria, ma alla prima occasione la rompe con un candidato di bandiera, votato alla sconfitta certa. Continuando su questa strada lo stesso gruppo dirigente porterà alla scomparsa della rappresentanza del Prc anche alle prossime regionali.

Anche questo deludente, ma annunciato risultato, conferma quanto le conclusioni del V Congresso regionale del PRC siano infondate, velleitarie e contraddittorie e quanto, invece, sia urgente un cambio di linea e di percorso, verso una “Costituente della Nuova Sinistra Umbra”, rinnovata e innovativa, non settaria e autoreferenziale.

Stefano Vinti

(Membro del CPR Prc Umbria)

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