" L’Associazione socioculturale Porta S. Susanna, si legge in una nota dell'Associazione perugina, esprime sorpresa, rammarico e protesta per la decisone della Provincia di Perugia di mettere all’asta, tra gli altri, anche l’immobile di via Tornetta, di cui la stessa associazione occupa, su concessione del Comune, una parte per lo svolgimento delle sue attività. La decisione è un fulmine a ciel sereno. Ripetute erano state le assicurazioni e le rassicurazioni del Presidente e dell’assessore incaricato, in sedi pubbliche ed in incontri ufficiali, circa la volontà della Giunta provinciale di escludere via Tornetta dall’elenco dei beni da mettere sul mercato. L’ultima di queste (una di quelle, ripetute, dell’assessore) risale a poche settimane fa".

 

   "L’Associazione socioculturale di Porta S. Susanna, continua la nota, è uno dei principali punti di riferimento culturali del centro storico della città. La sua attività è intensa, qualificata, di alto interesse storico artistico e letterario e ad essa sono collegate molte importanti figure della intellettualità e delle arti perugine. Le sue conferenze quindicinali sono abitualmente frequentate da un pubblico di centinaia di persone. Ma lo spettro della sua attività è più vasto e intenso e contribuisce, in modo significativo, a configurare uno dei pochi centri di aggregazione di una parte vasta della città e a creare le condizioni di una comunicazione culturale, scientifica e umana significative. La sua attività, nella società liquida ed egoista di oggi e in un’area “delicata” e fragile come il centro, non ha –ci permettiamo di dire – prezzo. Se lo avesse, sarebbe comunque di gran lunga superiore a quello di mercato. Nell’immobile di via Tornetta c’è, tra l’altro, una delle poche sale di una certa capienza utilizzabile a Perugia per incontri e conferenze pubbliche. La sua cessione segnerebbe una amputazione della vita democratica della città".

   "Per questo motivo, sottolinea l'Associazione socioculturale, chiediamo alla Amministrazione della Provincia di ritirare l’immobile che ospita la nostra sede dell’asta di vendita. Non ci permettiamo di entrare nel merito dei problemi e della gestione del bilancio provinciale e siamo altresì consapevoli delle gravi difficoltà finanziarie che vivono oggi le amministrazioni locali in Umbria, principalmente per colpe  non loro, ma per effetto dei “tagli” del governo Monti. Però è pur vero che in nessuna impresa privata o pubblica la vendita, come si dice, del  capitale è mai servita a risolvere i problemi di stabilità finanziaria. Può averli rinviati, ma mai risolti, trattandosi, se ci saranno!, di entrate una tantum".

 

   "E per di più, la cosa che balza agli occhi con ogni evidenza è che nella città di Perugia vi è un vasto patrimonio immobiliare di enti pubblici (tra i quali quello della Provincia) abbandonato o sottoutilizzato, mentre gli stessi enti (perché non c’è coordinamento?) pagano cospicue somme per pagare gli affitti “esterni” dove alloggiano i loro uffici. Tant’è che una delle soluzioni, alternative alla vendita, per l’immobile di via Tornetta, che era stato ipotizzato dall’assessore provinciale, era quella di trasferirvi una parte degli uffici provinciali attualmente ospitati in immobili privati.
   L’Associazione socioculturale Porta S. Susanna sottolinea la sua massima determinazione nel difendere il diritto ad esistere e a proseguire la sua attività al servizio della città. L’Associazione si avvarrà di ogni strumento, legale, democratico e di passione civile, per affermare le sue buone ragioni di fronte ad una decisione inaspettata, ingiusta e irragionevole".

 

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