L’iniziativa ‘Riprendiamoci il diritto alla salute’, in programma sabato 27 marzo alle 15, a Perugia in piazza Italia, punta il dito contro la giunta Tesei, il governo Draghi e la gestione padronale della crisi

di Attilio Gambacorta // associazione culturale Umbrialeft

Perugia, 26 marzo – “Così si aumentano solo le diseguaglianze. Sono convinto che la sanità, specie durante una grave pandemia, non possa essere gestita a livello regionale, deve tornare sotto il controllo statale”

Questa dichiarazione di Gino Strada ha centrato il vero problema del Sistema Sanitario Nazionale: il Governo non è in grado di applicare coerentemente l’articolo 120 della Costituzione: governare i contrasti fra Stato e Regioni che riempiono le cronache di questi giorni evidenziano difficoltà strutturali, che derivano proprio da questi conflitti istituzionali.

I sedicenti governatori fanno come gli pare, compreso quello dell’Umbria, e il risultato è sotto gli occhi di tutti. La sanità in mano alle regioni crea diseguaglianze e non permette di contrastare efficacemente la circolazione del virus.

Non è tollerabile che i cittadini Umbri non abbiano gli stessi diritti di quelli di altre regioni dove le cose stanno procedendo un po’ meglio.

Così viene leso il diritto alla salute, un diritto universale sancito dalla Costituzione, che si aggiunge ai tanti diritti negati, come quello dell’istruzione e del lavoro.

E a pagare le conseguenze di queste ingiustizie, come al solito, sono i più poveri, i più bisognosi, i più deboli. Con che criterio vengono adottati certi provvedimento non è dato da comprendere, quale sia la ratio che ne determina gli effetti, perché le vaccinazioni non vengono effettuati seguendo il criterio delle fasce d’età e si privilegiano le categorie e, fra queste, quelle più protette e benestanti. Come non si possa organizzare una somministrazione dei vaccini che evitino dannosi sprechi.

La pandemia sta rivelando tutte le criticità di un esecutivo che non sa affrontare un’emergenza sanitaria che sta mettendo in ginocchio tutto il sistema Paese, e l’Umbria è quella che ne paga di più gli effetti.

La sanità deve essere pubblica a nazionale, come sancisce la legge fondamentale, e le risorse investite in questo settore devono essere impiegate per stabilizzare e potenziare il personale sanitario, per poter fronteggiare una situazione allarmante che stenta a migliorare.

Per tutti questi motivi Umbrialeft aderisce convintamente alla manifestazione indetta da “Perugia Solidale” per sabato 27 marzo, condividendo anche le rivendicazioni e la piattaforma, impegnandosi a dare continuità ad una battaglia di civiltà, considerando la manifestazione un inizio di lotta politica, favorendo il dibattito fra i vari soggetti politici, dell’associazionismo e del mondo della ricerca scientifica.

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