UMBRIA SANITA'  Centro Salute doi San Giustino - Nella sessione riservata al Question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, i consiglieri della Lega, Manuela Puletti (primo firmatario) e Valerio Mancini hanno chiesto all’assessore Luca Coletto le “prospettive future e quindi la salvaguardia dell’operatività e dei servizi erogati all’interno del Centro salute di San Giustino”. Puletti, illustrando l’atto in Aula, ha ricordato che il Centro Salute “fornisce prestazioni medico assistenziali, amministrative e sociosanitarie. La sua ubicazione a ridosso del confine umbro-toscano la rende una struttura strategica di cui la cittadinanza dell’area Valtiberina e della zona nord-occidentale dell’Alto Tevere beneficia quotidianamente. Sarebbero circa 20mila gli utenti che fruiscono delle prestazioni corrisposte all’interno degli ambulatori del Centro Salute, interessati nel 2019 da una profonda opera di ristrutturazione volta a garantire la presenza e la continuità assistenziale h24 fornita da un’equipe di medici di medicina generale. Ultimamente sarebbe stato paventato un forte ridimensionamento dell’operatività e dei servizi erogati all’interno della struttura, generando grande preoccupazione nei cittadini del territorio. Del resto, significherebbe il venir meno di un prezioso e vitale servizio in grado di garantire una pronta assistenza sanitaria alla comunità locale. In considerazione della preadozione, nel novembre 2021, da parte della Giunta, del nuovo Piano sanitario regionale 2021-2025, chiediamo di conoscere gli intendimenti dell’Esecutivo in proposito e cioè riguardo al mantenimento, la continuità operativa ed agibilità dei servizi quotidianamente erogati presso il Centro salute di San Giustino”. L’assessore Coletto ha risposto che “a me non risulta che ci sia alcuna intenzione di diminuire i servizi in quella zona. E non c’è la volontà dell’Amministrazione di toccare nulla in quel territorio. Ditemi cosa sta succedendo e interverremo sicuramente. San Giustino è un modello di integrazione integrata di cure di assistenza primaria. I dati del 2022 si mantengono inalterati rispetto al 2021. Nel 2023 vi sono state concentrate le vaccinazioni per l’infanzia e l’adolescenza per garantire i tempi. L’aggregazione funzionale territoriale della medicina generale è stata conservata negli anni, nonostante il numero dei medici sia sceso a 9, così come la postazione di continuità assistenziale dei servizi socio sanitari. E questo nonostante le enormi difficoltà di reperire i sostituti. È stato nominato un nuovo coordinatore ed è stato proposto ai medici di famiglia l’utilizzo degli ambulatori all’interno del plesso per attivare la medicina h12, in sinergia con infermieri e la comunità assistenziale. Si sta lavorando per attivare interazioni costruttive con gli specialisti per progetti di cura personalizzati. È stata già avviata la collaborazione con il terzo settore per garantire il servizi sul territorio”.

CITTA' DI CASTELLO Ex Ospedale San Fiorido- Nella parte riservata al Question time della seduta consiliare di oggi, il consigliere regionale Michele Bettarelli (Pd) ha chiesto all’assessore Paola Agabiti le intenzioni della Giunta rispetto al “recupero dell’edificio ex ospedale ‘San Florido’ di Città di Castello, bene di pregio architettonico confluito nel patrimonio indisponibile dell’Asl Umbria 1”. Illustrando l’atto in Aula Bettarelli ha ricordato che “dal 2000, con l’entrata in funzione del nuovo ospedale di Città di Castello, l’edificio dell’ex ospedale San Florido veniva chiuso ed abbandonato. L’edificio di proprietà della Regione risale al 1700, è di pregio storico architettonico e si trova nel centro storico della città. Nell’area intorno all’edificio c’è stato un intervento di rigenerazione urbana complessa. La destinazione d’uso ed il suo utilizzo sono stati oggetto di una serie infinita di atti prodotti dalle amministrazioni, senza che neanche un mattone fosse spostato. Il vice commissario per l’emergenza del sisma 2016, nel gennaio 2018, inseriva nel nuovo programma delle opere pubbliche il recupero dell’edificio stanziando 3 milioni di euro, incrementabili del 20 per cento. In risposta a un'interrogazione, nel 2020, la Giunta informava che questi 3 milioni erano stati utilizzati per altri interventi con maggiore priorità e che l’intervento per il recupero dell’ex ospedale San Florido sarebbe stato oggetto di futuro finanziamento. Nel luglio 2020 questa Assemblea legislativa ha respinto una mozione da me presentata circa il ‘recupero dell’edificio ex ospedale San Florido e realizzazione della città della salute’ a dimostrazione della non volontà politica della Regione di recuperare l’immobile. L’edificio presenta tutti i segni lasciati dall’abbandono, dal tempo che passa inutilmente e dagli eventi meteorologici e sismici. È interesse e dovere della Regione procedere al recupero di un bene di pregio architettonico. Lo stato dell’immobile, a causa di 3 anni di immobilismo da parte della Giunta, impone di agire con urgenza prima che sia troppo tardi. Per questo chiedo di sapere se è intenzione dell’Esecutivo mettere in sicurezza la struttura e con quali risorse provenienti dal bilancio proprio dell’ente, o dall’impiego delle risorse disponibili nei programmi comunitari e/o nazionali di qualunque genere. Ma anche se intenda procedere al consolidamento e al recupero dell’immobile ex ospedale San Florido di Città di Castello”. 
L’assessore Agabiti ha risposto che “finalmente dopo 20 anni vediamo le prime azioni concrete per il recupero dell’ex ospedale di Città di Castello. Infatti con l’ordinanza 129 del 2022 del Commissario per la ricostruzione sono stati assegnati all’Umbria 3 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’edificio. Uno stabile di 3 piani per oltre 10mila metri quadrati, iscritto nel patrimonio regionale. È stato trasmesso il cronoprogramma dell’intervento, che prevede la messa in sicurezza della porzione storica dell’immobile. Entro il 31 marzo del 2023 il Rup deve avviare le procedure per scelta del contraente per l’affidamento della progettazione dell’intervento. L’importo complessivo necessario per il recupero dell’intero edificio è di oltre 32 milioni di euro. Quindi questo significativo risultato è solo un primo passo che vede la Regione impegnata nel recupero e nella valorizzazione del bene. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che da oltre 20 anni l’immobile è in stato di abbandono. Vogliamo proseguire nel percorso per individuare ogni forma di finanziamento utile per il recupero. Ciò avverrà in stretto rapporto tra Giunta e Comune di Città di Castello”. 

OSPEDALE SPOLETO (Aurelio Fabiani) - "In Umbria stiamo assistendo alla devastazione della sanità pubblica". "La spesa sanitaria è in costante riduzione e da quattro anni; dalla "sanitopoli" ad oggi c'è stata un' assoluta inadeguatezza dei controlli sulle strutture private convenzionate". "E' indubbio che permangano notevoli criticità che non incidono unicamente sulla spesa sanitaria, ma soprattutto sul diritto alla salute della collettività locale."
È quanto affermato dalla procuratrice regionale Rosa Francaviglia. Mentre la stessa Corte dei conti mette sotto accusa, citandoli in giudizio, la Presidente della Regione Tesei, l'Assessore regionale Coletto , per aver dirottato 3,8 milioni di euro da una donazione a favore dell'ospedale di Città di Castello alle casse dell'USL 1. Perciò, prima domanda: tutto a posto con le donazioni della Fondazione Micheli e Cassa di Risparmio?
E poi, stando così le cose, diventa ancora più stringente la richiesta della riapertura di tutti i reparti ospedalieri del San Matteo. Non è possibile, non è accettabile, non può accadere che le politiche nazionali di continui tagli alla sanità pubblica e quelle regionali a favore della sanità privata e convenzionata, ricadano come macigni sul diritto alla salute dei cittadini, colpiti in proporzione alla loro possibilità di difendersi, dove meno protezione politica, meno forza economica, diventa meno diritto alla salute.
Facciamo appello a tutte le Associazioni e ai Comitati della città a partecipare attivamente come già avvenuto il 12 gennaio a ogni prossima necessaria iniziativa per l'ospedale e per garantire il diritto alla salute dei cittadini del territorio.Vogliamo infine domandare a Sindaco e Giunta se alla luce di queste decisive novità ci sarà la svolta invocata dall'insieme della popolazione cittadina per il ripristino di tutti reparti del San Matteo e per una sanità pubblica regionale sottratta ai continui prelievi a favore dei privati, oppure si vuole continuare a vigilare che tutto scorra tranquillamente sotto il naso dell'Amministrazione cittadina?
RIBADIAMO CHE CAMBIARE IL PIANO TERZO POLO OSPEDALIERO SIGNIFICA RIPRISTINARE INTEGRALMENTE I REPARTI PRE COVID DEL SAN MATTEO DI SPOLETO.

L'EMERGENZA CARDIOLOGICA di Tommaso Bori - “Dopo i tragici fatti di Orvieto di poche settimane fa, oggi, ci troviamo di fronte a un nuovo lutto da piangere, avvenuto in un ospedale a causa dell’assenza di personale, strutture e strumentazioni adeguate e necessarie. Ciò dimostra quanto una sanità svuotata delle proprie funzioni più importanti, possa arrivare a compromettere non solo la salute, ma anche la sopravvivenza dei cittadini. Specie in casi di emergenza e urgenza, in particolare cardiologica, che è notoriamente tempo dipendente”: così il consigliere regionale Tommaso Bori (Pd-vicepresidente Commissione sanità) sulla notizia della morte per infarto di una persona che si era rivolta all’ospedale di Spoleto.
“La Giunta Tesei – afferma Bori - è chiamata a garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute, non a negarlo. I servizi pubblici vanno dunque potenziati, non tagliati. Non è accettabile che oltre 60 mila cittadini vengano lasciati senza cardiologia h24. Anche alla luce di questi fatti e tenendo bene a mente le dichiarazioni della Procuratrice regionale della Corte dei Conti, occorre una riflessione profonda sullo stato della sanità pubblica in Umbria targata Tesei e Coletto. Occorre intervenire urgentemente e seriamente, non basta chiedere tardivi approfondimenti a posteriori rispetto ad eventi tragici come quelli a cui stiamo giornalmente assistendo”.

SPELLO CENTRO SALUTE -Un altro volto di Perugino, come l'artista si vedeva a 45 anni, si aggiunge a sorpresa ai due autoritratti certi del grande maestro del Rinascimento. E' la novità dell'ultima ora della grande mostra che la Galleria Nazionale dell'Umbria gli dedica fino all'11 giugno, fulcro delle celebrazioni del quinto centenario della morte, a cura del comitato nazionale presieduto da Ilaria Borletti Buitoni, aperta oggi alla presenza del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi.Una realtà territoriale rilevante per l’erogazione di servizi sanitari destinati ai cittadini di Spello: ieri mattina il direttore generale della Usl Umbria 2 Massimo De Fino, su invito del sindaco Moreno Landrini, ha fatto visita al Centro salute di Spello per conoscere i diversi servizi elargiti nell’ambito del Distretto sanitario di Foligno. Ad accogliere il direttore generale, insieme al sindaco Landrini e alle componenti della Giunta comunale, erano presenti i responsabili e gli operatori del Centro salute, che è sede AFT – Aggregazioni funzioni territoriali della Medicina Generale e della Continuità Assistenziale. Nel corso dell’incontro sono state illustrate le difficoltà riscontrate dagli operatori nel gestire e assicurare i servizi in questo particolare momento contraddistinto da scarsità di personale e dall’aumento delle richieste soprattutto per l’assistenza domiciliare. Si ricorda che il Centro garantisce il servizio infermieristico ambulatoriale e cure domiciliari, CUP, servizio sociale, vaccinazioni; autorizzazioni (presidi per diabete, incontinenza, alimenti, materiale da medicazione), servizio consultoriale (consulenza ginecologica - ostetrica). Il primo cittadino non ha mancato di ricordare l’importanza del Centro salute che rappresenta un punto di riferimento per gli abitanti del Comune di Spello e per il quale occorre trovare un percorso di sviluppo nell’ambito del Piano Sanitario regionale. Nel spiegare l’evoluzione di quest’ultimo, il direttore comprendendo le difficoltà esposte ha espresso apprezzamento per la continuità assicurata nello svolgimento delle molteplici attività e ha sottolineato la disponibilità a rafforzare i servizi, che saranno in parte modernizzati e resi al passo con i tempi, in quanto indispensabili per i cittadini e fondamentali per non appesantire le azioni svolte dagli ospedali. L’incontro è stata inoltre l’occasione per parlare di altre realtà territoriali connesse come il Centro diurno disturbi del comportamento alimentare “Iris” e la Residenza Protetta “Villa Antonietta Fantozzi”.

FOLIGNO - La Sanità nella nostra regione e nel nostro territorio è ormai ridotta ad uno stato comatoso e il sistema è allo sbando. Oltre a ció si aggiunge la proposta del Terzo Polo ospedaliero che rischia di danneggiare e mortificare Foligno, il suo Ospedale e i suoi servizi territoriali. Per questo abbiamo richiesto un Consiglio comunale aperto sul tema che è stato concesso con un mese di ritardo e si terrà lunedì 6.  I lavori di tale Consiglio erano già stati organizzati in precedenza e comunicati alle associazioni di categoria, ai sindacati e alle associazioni presenti nell’ospedale, tutte realtà che interverranno il 6.  Proprio oggi, a 3 giorni dall evento, con la scusa “si finisce tardi”, il Presidente Schiarea insieme a tutti i capigruppo di maggioranza (Lega, Fratelli di Italia e Forza Italia), con un colpo di mano hanno approvato (con il voto contrario delle opposizioni e astenuto del Gruppo misto), il dimezzamento del tempo per gli interventi: da 10 a 5 per tutti gli interventi esterni (associazioni di categoria, sindacati e associazioni che operano all interno del’ospedale) e 5 minuti a gruppo consiliare, anzichè 10 minuti ad ogni consigliere capogruppo e 5 ai consiglieri semplici. Mentre per la Tesei, Coletto ed i vertici dell’Usl tempi illimitati. 
Denunciamo fortemente il comportamento del Presidente Schiarea e dei capigruppo di maggioranza che, in corso d’opera, magari dopo essere stati ripresi dai loro “superiori”, temendo le tante critiche che pioveranno addosso alla destra folignate e regionale per lo stato della Sanitá in Umbria, decidono di limitare i tempi degli imterventi, strozzando il dibattito e limitando di fatto la democrazia su un tema sentitistissimo dall’intera popolazione.  
Foligno 2030 - Partito Democratico -Movimento 5 Stelle 

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