PERUGIA - CGIL, CISL e UIL dell’Umbria, insieme alle categorie FILCTEM, FEMCA e UILCEM, hanno scritto dapprima ai Sindaci dei 38 Comuni, con Perugia capofila, il 01 Dicembre 2010 e non avendo avuto riscontro hanno sollecitato successivamente, il 02 Febbraio u.s, i Presidenti dei Consigli Comunali e i Capigruppo dei Partiti di Maggioranza e Opposizione, chiedendo un confronto sul progetto del Consiglio di Amministrazione di Umbra Acque S.p.a, che prevede la costituzione di una società operativa e di scopo all’interno della stessa Umbra Acque.

Merita ricordare che il 60 % della proprietà di Umbra Acque S.p.a. è in mano ai 38 Comuni beneficiari del Servizio Idrico Integrato, mentre il 40 % è di proprietà di ACEA e la concessione affidata per gara ad evidenza pubblica, scadrà nel 2027.

Le Segreterie Regionali CGIL CISL e UIL dell’Umbria e di categoria FILCTEM FEMCA e UILCEM, nel valutare gli aspetti legati ai processi di riorganizzazione aziendale proposti dall’A. D. di Umbra Acque, attraverso la costituzione di un’apposita società operativa e di scopo che raccolga molteplici attività e servizi generali (Laboratorio di Analisi, Settore di Ingegneria e Tecnico, Gestione Automezzi, Patrimonio logistico, Patrimonio di beni e strumenti, Servizi Generali, etc. etc), oggi facenti parte dell’organizzazione definita ad Aprile 2010, esprimono la loro contrarietà al progetto aziendale, in quanto esso prefigura assetti societari diversi da quelli attualmente in concessione e l’esternalizzazione di attività che fanno parte del core aziendale.

La logica e sempre la stessa, mettere in atto il modello a contenitore per realizzare finanza creativa, concetto che ha portato il ns. Paese nelle difficoltà che conosciamo. Strumento necessario per aggirare alcune poste di Bilancio aziendale, ottenere ristorno da parte dell’Autorità di Ambito ed introitare maggiori profitti al socio privato (ACEA) e ai Comuni, altro che obblighi di legge, con la conseguenza che si sfascia un’organizzazione del lavoro, si mettono a rischio alcune decine di posti di lavoro e non si porta alcun beneficio alle tariffe, anzi tutt’altro, gli si rispalmano i costi e si cedono beni gia’ acquistati dai cittadini (strutture e sedi) per cederle gratuitamente a società a doc che richiederanno l’affitto ad Umbra Acque.

Secondo il Sindacato, una fase di trasformazione aziendale deve necessariamente prevedere un progetto di sviluppo che guardi al futuro del settore idrico integrato in Umbria, considerata la sua strategicità di servizio essenziale, progetto che sia in grado di unire e mettere a fattor comune, attraverso aggregazioni con gli altri due Soggetti Gestori dell’Umbria, attività e Servizi che possano portare realmente un beneficio per la riduzione dei costi tariffari al cittadino, che sono in continuo aumento.

Le OO.SS. ritengono necessario che di questa problematica se ne facciano carico anche le Istituzioni Regionali, a partire dalla Presidente della Giunta Regionale e dall’Assessore regionale competente, in considerazione che in questi tempi si discute di riforme ed una su tutte è la riforma Endoregionale.

Su queste questioni i Sindacati chiedono ai Sindaci di fermarsi e riflettere sul merito dell’operazione attraverso un confronto con le parti sociali, prima che il Consiglio di Amministrazione, partecipato anche dai 38 Comuni e è che in scadenza ad Aprile 2011, deliberi a breve la realizzazione di questa fantomatica società di scopo, senza renderne conto ai soggetti interessati che sono i lavoratori e i cittadini.

Ad oggi hanno dato la loro disponibilità all’incontro ed hanno espresso la loro solidarietà alla posizione del sindacato: il Sindaco di Gubbio, il Sindaco di Corciano, il Sindaco di Pietralunga.

Hanno manifestato il loro interessamento del Sindaco di Deruta e il Capo Gruppo di minoranza del Comune di Bastia Vannio Brozzi.

Le OO.SS intendono inoltre essere garanti della volontà dell’Assemblea dei lavoratori, riunitasi il 24 Febbraio u.s, che con la presenza all’80% dei 350 addetti di Umbra Acque, ha votato all’unanimità la propria contrarietà al progetto di costituzione della società di scopo e ha dato mandato alle RSU e alle OO.SS. di intraprendere tutte le iniziative necessarie a contrastare tale progetto aziendale.
 

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