PERUGIA - In passato c'era stata per molto tempo, accumulando diverse denunce per truffa a suo carico, la donna sulla trentina d'anni che si qualificava come "dottoressa" nei dintorni dell'ospedale o "avvocatessa" nei pressi del tribunale. Ben vestita e dall'aspetto distinto, diceva di trovarsi in difficolta' e si faceva dare soldi: ora a Perugia e' spuntato un nuovo caso. Le modalita', piu' o meno, sono le stesse. Cambiano solo la zona di lavoro, la professione dichiarata e il sesso, visto che e' un uomo, sulla trentina e con accento del nord. 

Con una borsa che all'interno apparentemente sembra contenere un computer, racconta ai malcapitati di lavorare nel campo delle energie rinnovabili.  Avvicina le persone che si trovano a passare a piedi in via Palermo, nelle immediate vicinanze dell'Hotel Plaza e nella zona della stazione ferroviaria, chiedendo loro del denaro con modi molto garbati, dopo aver simulato di essere rimasto senza benzina e affermando di avere la carta di credito smagnetizzata. 

Benzina che occorre al truffatore, cosi' come riferisce alle vittime, per arrivare a Ferrara. Per rendere il tutto ancora piu' credibile chiede il numero di telefono delle persone fermate per fare "subito in giornata" una ricarica telefonica per "il rimborso del prestito". 

"Mi ha fermato tre volte nel giro di pochi giorni – afferma un'impiegata che lavora nei pressi di via Palermo – non ricordandosi di avermi gia' chiesto i soldi". La prima volta la donna e' stata ingannata, "sono caduta nel tranello - dice - perche' e' stato tutto molto credibile", ma la seconda e la terza "gli ho detto, considerato che naturalmente non mi ha rimborsato con la ricarica, che lo avrei denunciato" aggiunge la donna. E cosi' ha fatto, avvisando le forze dell'ordine dell'accaduto. "So che ha fermato anche alcune mie colleghe ed immagino anche molte altre persone", aggiunge l'impiegata. "Da tre giorni non l'ho piu' visto - sottolinea la vittima del raggiro - e comunque magari ha solo cambiato zona".

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